Chery ha dato vita, in Cina, alla cosiddetta “Chery Global Innovation Conference“. Un evento che si è dimostrato estremamente interessante anche per gli osservatori europei, in quanto sono ormai noti i piani della casa per un deciso rafforzamento della sua posizione sul mercato continentale.
L’evento ha visto non soltanto l’illustrazione di quelli che sono i principali obiettivi dell’azienda cinese a medio e lungo termine, ma anche i progressi tecnologici compiuti negli ultimi tempi, destinati ad essere immessi in tempi brevi sul mercato. Andiamo quindi a vedere più da vicino il contenuto della conferenza, per comprendere meglio le direttrici lungo le quali intende muoversi Chery nei prossimi anni.
Chery, i piani per superare la concorrenza
Nel corso della “Chery Global Innovation Conference”, la casa cinese ha enunciato pubblicamente gli obiettivi che si propone per l’immediato futuro. In particolare non ha nascosto la sua ambizione di superare la concorrenza, non solo sul mercato domestico, ma anche all’estero.
Lo strumento chiave per riuscirci, è stato individuato nelle batterie allo stato solido, di cui è stata annunciata anche la tabella di marcia. Tra le novità più interessanti, il fatto che la densità energetica conseguita in questo ambito si è attestata a 400 Wh/kg, un dato destinato a toccare quota 600 nel corso del prossimo anno.
Una volta conseguito questo risultato, il passo successivo sarà quello volto all’implementazione delle nuove batterie allo stato solido sulle auto elettriche del marchio. Ancora non è dato sapere quali saranno le prime a montarle, ma la data non dovrebbe discostarsi dal 2026. Mentre per l’anno successivo è prevista la produzione in serie delle batterie in questione, prologo della loro adozione su su tutti i modelli della gamma Chery.
Per il momento, l’azienda non è riuscita a fornire ragguagli utili sui progressi della tecnologia in oggetto e sulle sue future specifiche. L’unico dato che è emerso, per ora, è quello relativo al fatto che i veicoli dotati delle batterie allo stato solido potranno attestare la propria autonomia intorno ai 1.500 chilometri.
La ricarica ultra rapida
Nel corso dell’evento, è stato anche affrontato il tema relativo alla tecnologia di ricarica ultraveloce che Chery è intenzionata a implementare al più presto. In particolare specifico, l’azienda ha annunciato il varo di tre nuove serie di batterie, indicate con il nome Kunpeng. Grazie ad esse, almeno stando a quanto affermato, diventa possibile l’effettuazione di una ricarica ad alta potenza, in grado di apportare l’equivalente di 400 chilometri di autonomia in un arco temporale limitato ad appena cinque minuti.
Le tre tipologie si dividono in batterie quadrate, ternarie quadrate e ternarie cilindriche. La prima tipologia assicura una densità energetica compresa in un range tra 120 e 160 Wh/kg e sarà destinata ai veicoli elettrici con un’autonomia oscillante tra 200 e 600 chilometri, oltre che agli ibridi plug-in con un’autonomia elettrica fino a 200 chilometri.
Le batterie ternare quadrate faranno lo stesso per le auto elettriche la cui autonomia è compresa tra i 600 e gli 800 chilometri e con le ibride plug-in fino a 300. La loro densità energetica oscilla tra 140 e 200 Wh/kg. Infine, la serie cilindrica, la quale sarà utilizzata per i modelli a emissioni zero fino a 1.200 chilometri e per gli ibridi plug-in caratterizzati da un’autonomia fino a 300 chilometri.
La serie di batterie Kunpeng è stata testata sottoponendole a temperature estreme, comprese tra i -40ºC e i 65ºC. Nel corso delle prove sono riuscite a completare più di 3mila cicli di carico effettivi. A questo dato vanno aggiunti anche i livelli di sicurezza evidenziati anche in condizioni particolari, che in altri casi sarebbero il preludio a un incendio.
Chery, la sua testa di ponte europea sarà a Barcellona
Chery ha assicurato che queste nuove batterie faranno la loro comparsa nella nuova generazione di veicoli elettrici della casa già entro la fine dell’anno in corso. Al momento non sono stati rilasciati i dettagli su quando potrebbero essere implementate nel resto dei modelli del gruppo automobilistico, in particolare nei veicoli di Omoda.
Veicoli che saranno prodotti in Spagna, a Barcellona, in modo da essere riversati sul mercato europeo senza dover pagare i dazi UE. A partire da Omoda 5, su cui la casa cinese ripone grandi speranze per riuscire a strappare preziose quote di mercato alla concorrenza.