I Suv rappresentano ormai da tempo il segmento di mercato più florido, a livello globale. Il problema è che sono anche reputati i veicoli più pericolosi in assoluto da larga parte dell’opinione pubblica. Ora, però, anche se con colpevole ritardo, la politica sembra aver finalmente deciso di rivolgere la sua attenzione verso gli stessi.
La deputata francese Karima Delli, rappresentante del partito Europa Ecologia I Verdi e presidente della commissione trasporti del parlamento europeo, ha infatti deciso di presentare un progetto di legge al fine di sancire la possibilità di istituire una patente apposita per chi intenda mettersi alla guida di uno di essi. Una patente specifica per i SUV cui gli interessati potranno accedere soltanto una volta compiuti i 21 anni, oppure dopo aver conseguito un minimo di due anni, in termini di esperienza stradale.
La proposta potrebbe naturalmente sollevare le proteste di tutti coloro che vedono un eccesso di dirigismo nelle decisione dell’Unione Europea. Ma anche il favore di chi ormai da tempo ha individuato nei SUV un potenziale pericolo e vorrebbe disciplinarne in maniera ferrea l’utilizzo. Senza contare che ai problemi di sicurezza queste vetture aggiungono anche quelli in termini di inquinamento ad esse collegati.
Patente per i SUV: la proposta di Karima Delli
A spiegare la ratio della sua proposta è stata la stessa europarlamentare transalpina, nel corso di una intervista rilasciata all’ANSA. “I Suv sollevano molte questioni problematiche, le più significative riguardano l’inquinamento atmosferico ma anche le loro dimensioni e la loro pericolosità. I Suv infatti sono più soggetti a collisioni rispetto ai veicoli passeggeri leggeri secondo le statistiche, e raddoppiano i rischi di morte in caso di collisione per pedoni e ciclisti.”
Parole che sono del resto confermate dalle statistiche, secondo le quali nel corso del 2022 circa 20mila persone sono morte sulle strade europee a seguito di incidenti che hanno visto coinvolto un SUV. Vite umane che, secondo la Delli, potevano essere salvate con uno sforzo aggiuntivo della politica. Proprio per questo affrontare il problema è estremamente importante.
Sempre secondo l’esponente ecologista, la patente B, la licenza di guida base che rende possibile mettersi alla guida di auto e furgoni, non sarebbe completamente adatta per la guida di autovetture più pesanti. Per le quali risulterebbe molto più idonea una sorta di patente B+ specifica per auto e furgoni il cui peso oltrepassi le 1,8 tonnellate. Una licenza dalla quale, però, sarebbero esclusi i neopatentati per i primi due anni. Una misura giustificata dal fatto che “…i giovani conducenti sono più soggetti a incidenti stradali, come evidenziato da molti rapporti. Affrontare la sicurezza stradale per i giovani conducenti deve diventare una priorità assoluta. La possibilità di guidare un Suv dovrebbe quindi essere condizionato all’esperienza del guidatore“.
Un dibattito di lunga data
La proposta di Karima Delli non arriva come un fulmine a ciel sereno. La pericolosità dei SUV è ben nota da lungo tempo. Già nel corso del 2011, infatti, i ricercatori dell’Università di Berkeley pubblicarono un dettagliato rapporto in cui dimostrarono come le vetture più pesanti aumentassero in maniera esponenziale il pericolo di decessi sulle strade degli Stati Uniti.
In particolare, nell’ambito di questa ricerca i dati pubblicati confermarono come il rischio che l’incidente si trasformi in mortale aumentano del 47% nel caso si investa un veicolo che pesi 450 chilogrammi in più rispetto alla propria vettura. Per capire meglio, occorre ricordare come nel 1989 il peso medio di una vettura si aggirasse intorno ai 1360 chilogrammi. Diventati 1641 nel 2005, traducendosi in un aumento delle possibilità di incidenti mortali nell’ordine dello 0,00027%.
Se sembra molto poco, all’atto pratico si tratta di 27 decessi in più per ogni 100mila nuovi veicoli. Un costo in termini di vite umane cui si accoppia quello in termini finanziari, ovvero in 35 miliardi aggiuntivi di spesa per le casse degli Stati Uniti. Da allora la situazione non è migliorata, tanto da spingere ora in direzione di una patente di guida specifica per poter condurre SUV, destinata a rilanciare il dibattito su questi veicoli.