Con l’arrivo del 2025 che bussa alle porte, molti automobilisti iniziano a riflettere sui buoni propositi per il nuovo anno. Uno dei pensieri, dei sogni (perché no?) potrebbe essere l’acquisto di un’auto elettrica, non solo per contribuire alla salvaguardia del nostro Pianeta, ma anche perché nel 2025 si prevede una significativa riduzione dei prezzi per questi veicoli.
Il calo dei costi, facile a dirsi, è dovuto alle nuove normative europee, che impongono alle case automobilistiche di abbattere le emissioni medie di CO2 delle loro auto e furgoni. Oltre a ciò le leggi Ue prevedono anche di penalizzare chi non rispetterà gli obiettivi di riduzione.
Dal 2025 al 2029, infatti, i veicoli dovranno ridurre le loro emissioni medie di circa 1,4 grammi di CO2 per chilometro, passando da 95 a 93,6 g CO2/km. Questo obbligo, come testimoniato dal “panico” generato in Europa, potrebbe costare caro alle aziende. Le multe potrebbero arrivare a ben 15 miliardi di euro, come ha sottolineato Luca De Meo, CEO di Renault. Per evitare questo esborso, le case automobilistiche dovranno aumentare la produzione di auto elettriche, ma la conclamata difficoltà di mercato rende questo obiettivo complesso.
La strategia alternativa potrebbe essere quella di ridurre la produzione di auto a combustione e aumentare i prezzi di questi modelli, mentre i veicoli completamente elettrici potrebbero presentare un abbassamento dei prezzi. Il 2025 potrebbe così segnare un punto di svolta per il mercato dell’auto elettrica, anche in Italia, con l’arrivo di nuovi modelli economici.
Accanto ai già noti modelli come la Dacia Spring e la Citroën e-C3, con prezzi di partenza rispettivamente di 17.900 e 23.900 euro, nel 2025 arriveranno anche la Fiat Grande Panda, le Renault 4 e 5 e la Hyundai Inster, tutte con un prezzo base di 25.000 euro o meno. In questo contesto, però, va ricordato, gli incentivi all’acquisto potrebbero non essere confermati e persino messi da parte per almeno un anno. Il 14 novembre potrebbe riservare sviluppi interessanti, dato l’incontro tra Governo, Stellantis, sindacati e Anfia che potrà dare spunti utili a comprendere le strategie in campo.