La pubblicità è per molti un fastidio ma è anche il sistema tramite il quale i brand, sia quelli maggiori che quelli minori, riescono a sostenersi e andare avanti. È quindi una realtà che, sebbene spesso invasiva e fastidiosa, risulta imprescindibile e lo è soprattutto per le moderne logiche di mercato dell’epoca di internet. Considerando come la tecnologia sta neanche troppo lentamente entrando all’interno dell’abitacolo delle automobili (nonostante molti automobilisti critichino un eccesso di tecnologia) stiamo andando incontro a nuove forme di pubblicità. Quella su cui sta lavorando Ford risulta molto interessante ma per molti aspetti anche inquietante.
Il sistema per le pubblicità a bordo delle auto
Ford sta lavorando sul brevetto FoMoCo per sviluppare un sistema che utilizza diverse informazioni di viaggio come il percorso che si sta facendo, la destinazione, la posizione, il traffico, la cronologia dei viaggi e la velocità. In base a tutte queste informazioni il sistema determinerà il tipo di annunci pubblicitari da mostrare sullo schermo dell’automobile.
L’aspetto interessante e potenzialmente allettante per coloro che si occupano di pubblicità è che questo sistema rileva informazioni tali da elaborare contenuti estremamente personalizzati. Non solo per quella singola persona, ma per quella singola persona in quello specifico momento. Il brevetto, infatti, parla della possibilità di proporre un contenuto pubblicitario differente se ci si trova in una strada cittadina o su un’autostrada, ma non solo.
Ford riferisce che questo sistema valuterà anche il modo in cui gli utenti interagiscono con gli annunci pubblicitari. Si parla della possibilità che il sistema monitori le conversazioni in auto, ascoltare i dialoghi con i passeggeri così da ridurre il numero degli annunci durante le conversazioni e riprodurli, per esempio, quando c’è silenzio nell’abitacolo. Oppure, ancora, ascoltare parole chiave per fornire pubblicità pertinenti alla località in cui ci si trova.
Se per alcuni aspetti può risultare affascinante come sistema per altri (e i più importanti) è potenzialmente sconvolgente in termini di privacy. Ma è il prezzo, la nostra privacy, che paghiamo ogni giorno quando accediamo su internet e utilizziamo i vari servizi, i siti, le app e i social network. Al di là della retorica molti servizi e strumenti senza pubblicità non potrebbero essere gratuiti o a basso costo. E non è da escludere che anche le auto vadano incontro a questo coinvolgimento. Anche perché, quale sarebbe la ragione per tenerle al riparo da tale approccio quando tutto il resto del mondo digitale è quasi totalmente basato su questo modello di business?