Il CEO di Dacia: le automobili odierne costano troppo!

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Le parole del numero uno del marchio romeno confermano quello che molti affermano ormai da tempo
Dacia Bigster

Com’è ormai noto, il mercato automobilistico è in crisi in più punti del globo. E lo è in particolare in Europa, ove si sta avvertendo con sempre maggiore chiarezza un problema salariale, come al solito figlio di scelte scellerate fatte a livello di Unione Europea. E a mettere in risalto una situazione sempre più critica è ora una figura importante dell’automotive europeo, ovvero il CEO di Dacia, Denis Le Vot. È stato proprio lui ad affermare, nel corso di un’intervista rilasciata a Auto-Moto un altro dato che troppo spesso è stato dimenticato nelle discussioni intorno alle sorti del mercato automobilistico: la gente si è ormai stancata di spendere cifre esorbitanti per avere un’auto.

Le Vot afferma una cosa che era evidente da tempo: le auto odierne costano troppo

Le parole pronunciate dal numero uno di Dacia sono molto interessanti. A partire da queste: “Il mercato si sta evolvendo. In quasi tutti i Paesi europei possiamo osservare che le automobili stanno diventando sempre più costose. E stiamo vedendo sempre più clienti che stanno facendo la scelta deliberata di scegliere la loro mobilità in modo diverso e dicono: ‘Non investo più così tanti soldi nelle auto’. Quando cercano qualcos’altro, molti di loro lo trovano Dacia”.

Dacia Duster

A renderle ancora più rilevanti è un semplice fatto: provengono dal massimo dirigente di una casa che a detta di molti esperti può vantare al momento i veicoli migliori per quanto riguarda il rapporto qualità-prezzo. Un rapporto destinato ad assumere un rilievo sempre maggiore quando il mercato si fa complicato a causa di crisi economiche come l’attuale.

Basti pensare, in tal senso, alla Dacia Bigster, l’ultima arrivata, che si è andata ad aggiungere alla nuova Duster, alla Sandero, alla Spring e alla Jogger. Veicoli i quali sono ormai assidui frequentatori dei piani alti delle classifiche europee nei rispettivi segmenti. Agevolati in effetti dalla capacità di tenere insieme una elevata qualità senza gonfiare troppo i prezzi. Caratteristica che sta sospingendo di conseguenza Dacia in termini di popolarità presso le masse europee, in particolare quelle che hanno difficoltà a far quadrare i propri bilanci domestici.

Dacia è la nuova Fiat?

Un tempo, a mettere insieme al massimo livello qualità e prezzi contenuti era la Fiat. E Dacia è in effetti considerata da molti la nuova Fiat. E, come tale, gratificata dal favore di molti conducenti un tempo clienti abituali del marchio sabaudo.

A questa capacità di attrarre i ceti popolari, Dacia aggiunge poi un altro fattore di attrazione, quello esercitato presso persone che abitualmente sono aduse a guidare marchi considerati attinenti alle fasce superiori. Ecco il commento di Denis Le Vot, al proposito: “Dacia è in crescita, anche se moderata perché i mercati non sono in rialzo, due fattori ci permettono di progredire. Innanzitutto, il lavoro svolto da Dacia sulle sue automobili. Ora ci rendiamo conto che il nuovo Duster, è in grado di attrarre nuovi clienti, il che ci offre un nuovo potenziale commerciale. Lo stesso vale per il Bigster che stiamo lanciando attualmente”.

Dacia Sandero

Quindi ha proseguito precisando che su 100 auto vendute da Dacia, il 70% è destinata a nuovi clienti i quali in precedenza premiavano “marchi posizionati un po’ più in alto”. E per incentivare questo trend, ora Dacia sta puntando con grande forza sulla Bigster, indicata del resto da più parti come un modello chiave nella sua strategia. A breve nei concessionari, con la versione 4×4 hybrid attesa per la fine dell’anno, al suo proposito Le Vot si è espresso in tal modo: “Quando si realizza un’auto più grande per entrare nel segmento C-SUV utilizzando una piattaforma del segmento B, si ottiene una struttura dei costi molto competitiva”.

Meno prossima, invece, la nuova generazione di Dacia Sandero: “La nuova generazione arriverà nel settimo anno, alla fine del 2027 o all’inizio del 2028”. Quando, nelle speranze di molti, l’attuale crisi del mercato automobilistico sarà soltanto un brutto ricordo.

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