Importante accordo tra Elon Musk e SEC per Tesla

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Gli azionisti di Tesla che sono stati sconfitti qualche mese fa nel corso della class action per frode sui titoli, potrebbero presto avere un premio di consolazione. La Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti ha infatti affermato che 3.350 ricorrenti aventi diritto potranno usufruire del risarcimento concordato nell’accordo tra la SEC e il numero uno dell’azienda. Il denaro in questione permetterà loro di recuperare circa il 52% delle perdite subite e sarà attinto da un apposito fondo di 42,3 milioni di dollari.

A svelare quanto sta accadendo è una dichiarazione depositata mercoledì sera presso il tribunale del distretto meridionale di New York, ove la causa è stata discussa. Il procedimento era stato originato da uno dei tweet che Elon Musk è solito rilasciare, sui più disparati argomenti. Alla fine questi ha avuto la meglio, ma ha comunque dovuto cedere alla SEC.

Gli azionisti di Tesla potranno rientrare in parte delle perdite

La class action contro Musk è stata intentata al fine di rientrare delle cospicue perdite finanziarie riportate dagli azionisti di Tesla dopo un tweet dell’uomo più ricco del mondo. Il messaggio in questione aveva causato gravi turbolenze sul mercato, tali da ritorcersi contro gli azionisti del brand californiano. Perdite per le quali gli stessi avevano chiamato a rispondere il fondatore dell’azienda. L’esito non è stato però quello sperato, con l’istanza di risarcimento rigettata in giudizio, con comprensibile soddisfazione di Musk. In caso di sconfitta, infatti, questi sarebbe stato chiamato a versare miliardi di dollari di risarcimento.

Un esito che ora potrebbe essere mitigato dall’annuncio dell’autorità preposta alla vigilanza del corretto svolgimento dei mercati finanziari statunitensi. A distanza di mesi, infatti, è arrivato l’annuncio della SEC, la quale aveva a sua volta iniziato ad investigare sull’accaduto. Le indagini hanno accertato che il miliardario di origini sudafricane aveva mentito nel tweet. Aveva infatti affermato di essersi assicurato un finanziamento, per poter acquistare privatamente la società versando 420 dollari ad azione.

A seguito dell’accertamento, le parti sono arrivate ad un accordo, in base al quale Musk ha accettato di dimettersi dalla presidenza di Tesla. Nell’ambito dello stesso ha poi accettato l’istituzione del fondo di compensazione. Se inizialmente la cifra stanziata doveva essere di 20 milioni, l’importo totale è poi salito a 42,3 con gli interessi.

Una museruola per Elon Musk

Naturalmente gli interessati sperano di poter avere quanto concordato il prima possibile. A tal proposito Lewis Liman, giudice distrettuale di Manhattan, ha rilasciato una dichiarazione nella giornata di giovedì. Ha in pratica affermato che la sua speranza è di poter approvare i pagamenti entro i primi giorni di questo mese.

Un’altra parte interessante dell’accordo tra le parti è quello relativo alla clausola che permetterebbe al fondatore di Tesla di twittare solo sotto la supervisione di un avvocato dell’azienda. La necessità di un’approvazione da parte di questi è stata però bollata dall’interessato alla stregua di una “museruola”. Come tale limiterebbe la sua libertà di espressione, tanto da spingerlo a chiedere un decreto di revoca allo stesso Liman. Il giudice ha però rigettato l’istanza a maggio, spingendo Elon Musk a prendere in considerazione l’ipotesi di rivolgersi alla Corte Suprema degli Stati Uniti.

Il vizietto di Elon Musk

Quello di affidare i suoi messaggi ai social è un vero e proprio vizietto, per Elon Musk. Un vizietto che poteva costargli caro in questo caso e in altri. Oltre alle automobili, il campo in ama esercitarsi il numero uno di Tesla è quello delle criptovalute. In un caso e nell’altro, però, le sue continue uscite sono destinate a fare rumore.

Per capire meglio basti vedere le polemiche che ormai da tempo accolgono i suoi tweet su Bitcoin e Dogecoin, la moneta virtuale da lui preferita. Ogni volta che Musk si pronuncia su di esse, il loro valore di mercato cresce in maniera rilevante. Un meccanismo che nel caso del celebre meme coin ha spinto gli ammiratori a indicare come DOGE Train il seguito pronto a muoversi in preda a un riflesso condizionato. I critici verso tale prassi non hanno esitato ad accusare l’interessato di turbativa del mercato.

Se tali inconvenienti sembrano una sciocchezza ove raffrontati con le problematiche emerse per le vetture della casa californiana, non sono però escluse possibili sorprese nel futuro. La SEC, in effetti, potrebbe alla fine presentare un conto ben più salato di quello avanzato in questa occasione. Soprattutto alla luce del fatto che la salvaguardia dei mercati finanziari è ritenuta sacra negli Stati Uniti.

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