I dati delle immatricolazioni auto in Italia per il primo mese dell’anno sono stati pubblicati da pochi giorni. Nel Bel Paese sono state vendute 133.692 vetture, registrando una flessione del 5,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A stupire però è un dato delle motorizzazioni: si è assistito a un notevole calo delle auto diesel, superate addirittura dalle vendite di veicoli a GPL, confermando il trend negativo di questa alimentazione tradizionale.
Mercato auto: il diesel continua a crollare in Italia, superato dal GPL
Il mercato delle auto diesel in Italia continua la sua fase di declino. I dati di gennaio 2025 mostrano un drastico calo delle immatricolazioni, con solo 12.572 unità vendute rispetto alle 22.701 dello stesso mese del 2024, segnando una diminuzione del 44,6%. La quota di mercato del diesel è scesa al 9,3%, un dato decisamente inferiore rispetto al 15,8% registrato l’anno precedente.
Questo trend negativo ha portato a un sorpasso storico: le auto a GPL, che mantengono un solido appeal nel mercato italiano, hanno superato le diesel nelle vendite. Secondo i dati UNRAE, a gennaio 2025 sono state immatricolate 13.713 vetture a GPL, conquistando una quota di mercato del 10,2%. Nonostante anche il GPL abbia registrato una flessione nelle vendite, il calo del 13,1% risulta decisamente più contenuto rispetto a quello del diesel.
La trasformazione del mercato automotive italiano appare sempre più evidente, con una netta tendenza verso l’elettrificazione. Le auto ibride, comprensive di Full Hybrid e Mild Hybrid, dominano ora le immatricolazioni: a gennaio 2025 hanno raggiunto quota 60.500 unità, con una crescita del 10,4% rispetto all’anno precedente. La loro quota di mercato è salita al 45%, in notevole aumento rispetto al 38% di gennaio 2024.
Nel corso del 2024, il diesel ha mantenuto una quota di mercato media del 13,9%, contro il GPL fermo al 9,4%. Tuttavia, il sorpasso registrato a gennaio 2025 potrebbe segnare un punto di svolta per il nuovo anno. L’evoluzione di questo trend nei prossimi mesi sarà particolarmente rilevante per comprendere se si tratta di un cambiamento nelle preferenze dei consumatori italiani o di una fluttuazione temporanea del mercato.