In vista del bando UE sulle cromature l’industria automobilistica cerca alternative

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Porsche 718 Runge RS

Nel 2024 le cromature del settore automotive saranno vietate sul suolo europeo. Una decisione, quella presa dall’Unione Europea, che risponde a precise esigenze sanitarie e obbliga le case a cercare alternative. Destinata al contempo a far discutere, considerata la loro utilizzazione nel design al fine di esaltare l’estetica e fornire una preziosa protezione a cofani e paraurti nei confronti della corrosione.

A decretare lo stop è stata la Commissione europea, inserendo il provvedimento nella sua recente proposta di regolamento sullo smaltimento dei veicoli a fine vita. La decisione è dovuta, in particolare, alle emissioni prodotte nel corso del processo di placcatura. Il cromo esavalente, sotto questa veste rappresenta un evidente pericolo, potendo provocare tumori ai polmoni.

La decisione in questione ha naturalmente suscitato una immediata discussione, che si è allargata alla politica. Basti ricordare in tal senso la violenta reazione de Il Paragone, che l’ha bollata come l’ennesima follia dell’Unione Europea. Un’accusa molto pesante, supportata da un argomento abbastanza condivisibile, ovvero la noncuranza delle istituzioni continentali di fronte a produzioni super-inquinanti. A partire da quella dell’ILVA di Taranto, responsabile di diversi episodi di tumori tra i residenti dell’area, stando alle sentenze emesse sulla questione.

In attesa di ulteriori reazioni, comunque, le case hanno iniziato a guardarsi intorno per cercare di capire come muoversi. La speranza è, naturalmente, che come accaduto per vari provvedimenti sia previsto un lasso temporale il quale consenta loro di adeguarsi alla novità senza eccessivi scossoni. Andiamo quindi a vedere meglio cosa stia accadendo nell’ambito dell’automotive in conseguenza del provvedimento.

Si va verso lo stop alle cromature in Europa: i motivi alla base della decisione

Dal 2024 non sarà più possibile utilizzare le cromature nei processi di produzione degli autoveicoli. L’iter legislativo del provvedimento non è ancora arrivato in porto, ma l’epilogo sembra ormai scontato. A favorirlo la necessità di mettere in campo un nuovo modello di progettazione dei veicoli. Un nuovo modello che dovrà essere più ecofriendly, comportando uno smaltimento delle auto a fine vita più sostenibile.

Il problema che si pone alle case automobilistiche è ora la sostituzione del cromo esavalente. L’utilizzazione degli abbattitori di fumi chimici, infatti, presenta a sua volta il problema dei PFAS (sostanze perfluoroalchiliche e polifluoroalchiliche), non meno tossici.

Europa vieta le cromature Auto

Alcune case hanno già tagliato la testa al toro, come ha fatto Tesla, che ha eliminato completamente tale elemento. La Mercedes, a sua volta, ha adottato elementi scuri al loro posto, nei pacchetti Night, come del resto BMW, negli allestimenti Shadowline. Per le altre occorrerà praticare nuove strade, in grado di ovviare alla nuova situazione che si va prefigurando.

Quali le possibili alternative al cromo esavalente?

Tra le possibili alternative, sembra farsi largo la soluzione rappresentata dal cromo trivalente. Disponibile ormai dalla fine del passato millennio è in effetti molto meno tossico. La sua scarsa diffusione è però dovuta al fatto che non riesce a garantire lucidezza e brillantezza degli oggetti come quello esavalente.

Per i designer, però, potrebbe rendersi necessario pensare ad alternative non limitate al cromo, ma allargando lo sguardo a nuovi materiali. Occorre sottolineare come già nel corso del 2018 Gilles Vidal, cui era affidato il design in casa Peugeot, aveva proposto l’utilizzo dell’ottone e del legno, in tal senso. Passato alla Renault proprio lui ha promosso l’adozione delle finiture in sughero e ardesia, in aggiunta all’Alcantara riciclata. Intervistato di recente da Autocar, lo stesso Vidal ha affermato con decisione la necessità di andare decisamente oltre il cromo.

Una ulteriore soluzione può poi essere rappresentata dall’utilizzo di metalli come zinco e nichel per la cromatura, mentre altri suggeriscono l’applicazione di rivestimenti termici spray. Indipendentemente dalle soluzioni che saranno scelte, comunque, emerge già da ora un dato certo: la confezione estetica di molti modelli è destinato a mutare nell’immediato futuro. Se in meglio o in peggio è ancora da vedere.

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