Infotainment, ecco com’è diventato il nuovo centro di comando di un’auto

Ippolito V
L’evoluzione dei sistemi digitali in auto è stata straordinaria. Si è passati da semplici autoradio a sofisticati computer di bordo: l’infotainment.
infotainment moderno

Un tempo le caratteristiche principali che attiravano l’attenzione in un’auto erano il motore, il design e lo spazio a bordo. Oggi, invece, c’è un elemento che ha guadagnato sempre più rilevanza: il sistema di infotainment. Questa tecnologia, ormai imprescindibile, è diventata il cuore pulsante dell’esperienza di guida, trasformando le vetture in veri e propri hub digitali su quattro ruote.

Negli ultimi 15 anni, l’evoluzione dei sistemi digitali in auto è stata straordinaria. Si è passati da semplici autoradio a sofisticati computer di bordo capaci di connettersi a internet, riprodurre contenuti multimediali e interagire con l’utente attraverso comandi vocali avanzati.

autoradio

Il termine infotainment nasce dalla fusione di due parole inglesi: “information” e “entertainment”, sottolineando la doppia funzione di questi sistemi. Da un lato, offrono informazioni essenziali sul veicolo, come navigazione, diagnostica e consumo di carburante; dall’altro, garantiscono un’esperienza di intrattenimento sempre più ricca, con la possibilità di ascoltare musica, guardare video in streaming e persino accedere a piattaforme on-demand.

Oggi, i moderni infotainment permettono di gestire radio, navigatore GPS e riproduzione multimediale con estrema facilità. Se un tempo i CD e i DVD erano il mezzo principale per ascoltare musica in auto, ora il Bluetooth e il MirrorLink consentono di collegare lo smartphone direttamente al display della vettura, garantendo un’esperienza senza fili e sempre connessa. Un’altra funzione chiave è il controllo vocale. I conducenti possono effettuare chiamate, inviare messaggi o gestire le funzioni principali dell’auto senza staccare le mani dal volante.

infotainment BMW

Il concetto di infotainment affonda le sue radici nel lontano 1928, quando i fratelli Paul e Joseph Galvin fondarono la Galvin Manufacturing Corporation, dando vita alla prima autoradio della storia, la Motorola 5T71. Nel 1932, la tecnologia sbarca in Europa con la tedesca Blaupunkt, che introduce la radio AS 5. All’epoca, queste autoradio erano ingombranti e pesanti, tanto da essere installate nel bagagliaio con comandi separati vicino al volante. Negli anni ’80, il settore fa un salto in avanti con l’introduzione del GPS. Nel 1981, Toyota sorprende tutti con la Celica dotata di NAVICOM, un primitivo sistema di navigazione.

NAVICOM toyota celica

Il primo display touch-screen in un’auto compare nel 1986 sulla Buick Riviera. Anche se rudimentale introduce la possibilità di gestire radio, climatizzazione e parametri del veicolo con un’interfaccia digitale. L’inizio degli anni 2000 segna il definitivo consolidamento dei sistemi di infotainment come centro nevralgico dell’auto. Nello stesso periodo, si diffondono le connessioni Bluetooth e USB, decretando la fine dei lettori CD a favore di chiavette e dispositivi MP3.

Oggi, la radio DAB digitale ha quasi del tutto sostituito le vecchie trasmissioni AM/FM, e i sistemi di infotainment sono in grado di ricevere aggiornamenti software over-the-air (gli OTA), proprio come gli smartphone. Le auto moderne sono sempre più connesse, grazie all’integrazione di SIM e moduli WiFi, che permettono di scaricare nuove funzionalità e aggiornamenti senza recarsi in officina.

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