La Cina ha sorpassato il Giappone ed è ora il primo produttore di auto globale

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La Cina ha sorpassato il Giappone in vetta alla classifica globale dei Paesi produttori di auto. Proviamo a capire cosa sta accadendo e i motivi.
Produzione di Automobili

La Cina è diventata il primo esportatore globale di auto. Ha infatti sorpassato il Giappone nel corso del primo semestre del 2023, grazie ad un incremento di vendite pari all’80%. A rivelare quanto sta accadendo è stata la società di analisi Canalys, secondo la quale il gigante orientale collezionerà nel corso dell’anno esportazioni per 4,4 milioni di vetture. Tra di esse, anche un milione di auto elettriche, le quali si stanno rivelando una vera e propria punta di lancia per i produttori del Dragone.

Produttori che stanno accelerando proprio sulle auto green, contando sul vero e proprio boom nel mercato interno. Si prevede che entro la fine dell’anno il mercato cinese vedrà il sorpasso dei marchi interni su quelli stranieri. A renderlo possibile una politica commerciale sempre più aggressiva, la grande varietà dei modelli e un contenuto tecnologico di livello sempre più alto.

Meno popolari, almeno per adesso, sono invece le aziende cinesi sul suolo europeo, ove devono scontare non solo i prezzi ancora elevati, ma anche una reputazione non eccelsa. Senza contare il vero e proprio scontro ideologico perorato da alcune parti del mondo politico, che però potrebbe presto essere eclissato da prezzi più competitivi. Al momento, comunque, in Europa le case cinesi detengono una quota di mercato pari all’1,5%.

BYD HAN

Entro il 2025, in Europa quasi un’auto elettrica su cinque sarà Made in China

Come abbiamo già ricordato, al momento la quota di mercato europeo detenuta dai produttori cinesi è modesta. Le previsioni per il futuro, però, stanno letteralmente terrorizzando il resto del mondo. Secondo PricewaterhouseCoopers (PWC), una società britannica specializzata in analisi di mercato, già nel 2025 la quota di auto elettriche prodotte a Pechino e circolanti in Europa si attesterà al 18%.

Il rapporto in questione, afferma che in quell’anno oltre 800mila veicoli provenienti dal gigante asiatico saranno importati lungo il vecchio continente. la maggior parte delle quali elettrici. Un trend tale da trasformare l’Europa in un importatore, con un saldo negativo di oltre 220mila veicoli. Una situazione favorita dalla lenta transizione verso la produzione green delle case europee.

A parziale consolazione, occorre aggiungere che circa 330mila di queste auto sarebbero fabbricate da case occidentali. Come del resto già fanno Tesla, BMW, Renault e Polestar in primis. Al momento, queste aziende sono vistosamente frenate da problemi legati all’approvvigionamento, a differenza dei produttori cinesi. Se i primi si stanno concentrando sui modelli più costosi, i secondi sono invece in grado di dominare le fasce di prezzo più basse. Una caratteristica che potrebbe largamente favorirli, soprattutto nei momenti in cui la situazione economica non è florida.

La tendenza è già chiara in Europa

Se, per il momento i cinesi non hanno ancora sfondato in Europa, la tendenza all’avanzata sul mercato del vecchio continente sembra già abbastanza chiara. Nel corso della prima metà del 2022 ammontava al 5% il quantitativo delle auto elettriche vendute in Europa dai vari brand cinesi. Un dato già notevole se rapportato allo 0,4% con cui era terminato il 2019.

Quest’anno, lungo il territorio continentale dovrebbero invece essere circa 200mila i modelli commercializzati dai brand cinesi. Di essi, circa 90.000 saranno completamente elettrici, 40.000 ibridi plug-in, mentre il resto farà riferimento alle trasmissioni convenzionali. Di converso, i marchi occidentali esporteranno in Europa circa 100mila veicoli green prodotti nei propri stabilimenti cinesi.

La speranza della concorrenza è che si avveri quanto affermato dagli esperti consultati da Reuters. Secondo loro, infatti, i marchi cinesi si troveranno di fronte ad alcune strozzature che potrebbero rivelarsi pericolose, a partire dall’affetto dei consumatori europei per i marchi storici. I sondaggi effettuati al proposito, infatti, rivelano come le aziende cinesi siano ancora poco conosciute in Europa. Inoltre molti tradizionalisti si proclamano fedeli al Made in Europe.

Considerazioni che, però, potrebbero cedere il passo di fronte ad un argomento molto convincente per qualsiasi tipo di consumatore, ovvero il prezzo. Secondo Jato Dynamics, infatti, il prezzo medio delle auto elettriche in Cina si attesta a 32mila euro, contro i 56mila che caratterizzano l’Europa. Resta da capire se dazi e tasse renderanno meno competitivi i modelli cinesi. In caso di risposta negativa, la lotta sarebbe impari.

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