La Commissione Europea sta rivalutando l’utilizzo degli e-fuel

Ippolito V
Il costo degli e-fuel è ancora molto elevato, molto più dei fossili. La riduzione di questi costi richiederà investimenti consistenti.
e-fuel

Gli standard sulle emissioni per i nuovi veicoli, previsti per il 2026, potrebbero subire delle modifiche, con un rinnovato interesse della Commissione europea per i carburanti sintetici, detti e-fuel. Non a caso, dunque, Wopke Hoekstra, futuro commissario per il clima, e Teresa Ribera, designata come vicepresidente della Commissione per le politiche climatiche, hanno infatti confermato l’intenzione di rivalutare il ruolo di questi carburanti.

palazzo commissione europea

“Un approccio tecnologicamente neutrale sarà essenziale entro il 2035, dove anche i carburanti sintetici potranno svolgere un ruolo chiave,” ha sottolineato Hoekstra, precisando che un adeguamento mirato della normativa sarà parte della revisione già in programma. Teresa Ribera ha aggiunto che una combinazione di e-fuel ed elettrico potrebbe agevolare una decarbonizzazione completa dei trasporti.

Wopke Hoekstra

Questa direzione trova il consenso delle case automobilistiche, in particolare quelle tedesche, da tempo favorevoli a una maggiore flessibilità normativa. Luca de Meo, CEO di Renault e presidente dell’ACEA, ha già chiesto pubblicamente a una riflessione su un approccio aperto, libero da preferenze per una tecnologia specifica.

Anche Adolfo Urso, Ministro per le Imprese e il Made in Italy, ha espresso il suo sostegno per soluzioni che includano e-fuel e altre tecnologie, avanzando però la richiesta di anticipare la revisione intermedia delle norme sulle emissioni alla prima metà del 2025.

Nel frattempo, secondo uno studio dell’Accademia Nazionale dei Lincei, firmato dagli esperti Silvia Bordiga, Gaetano Guerra e Gianfranco Pacchioni, la produzione su larga scala di e-fuel potrebbe avviarsi nel 2030, anche se, lo sappiamo, per raggiungere volumi significativi sarà probabilmente necessario attendere fino al 2050.

e-fuel

Attualmente, il costo degli e-fuel è ancora molto elevato, da tre a dieci volte quello dei combustibili fossili. Il prezzo è influenzato principalmente dalle spese per l’elettricità e il processo di cattura della CO2, ancora ad alto livello di complessità. La riduzione di questi costi richiederà investimenti consistenti nelle rinnovabili e nelle tecnologie di nuova generazione. Potrebbe servire anche un importante intervento in favore del nucleare, in primis per ridurre il prezzo dell’energia elettrica e favorire una transizione innanzi tutto sostenibile.

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