La fabbrica Audi di Bruxelles chiuderà, si preannuncia un pessimo Natale per i suoi lavoratori

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Si sono rivelate una semplice illusione le indiscrezioni relative ad una chiusura positiva della vicenda
Audi Q8 e-tron

Purtroppo, il possibile esito positivo della vicenda collegata alla chiusura della fabbrica Audi di Bruxelles prospettato qualche settimana fa si è rivelato una semplice illusione. È stato il gruppo Volkswagen, di cui il marchio di Ingolstadt fa parte, a dichiarare l’esito peggiore per i circa tremila lavoratori impiegati al suo interno. Per i quali ora si preannuncia un Natale non proprio esaltante, considerato come il quadro economico non lasci molto spazio a chi è alla ricerca di un posto di lavoro. La speranza, per molti di loro, è quindi rappresentata dal sistema di ammortizzatori sociali belga, cui si dovranno aggiungere provvedimenti ad hoc studiati magari con la casa tedesca.

La vicenda relativa alla fabbrica che l’Audi aveva aperto a Bruxelles è giunta al peggiore epilogo possibile, ovvero la chiusura definitiva dell’impianto. Il gruppo Volkswagen, infatti, ha concluso la ricerca di un possibile acquirente dell’impianto senza riuscire a individuare una soluzione fattibile e, soprattutto, alternativa alla serrata.

Audi Q8 e-tron

A spiegarlo è stato un portavoce della società, con le seguenti parole: “Non c’è nessun potenziale investitore per il sito, quindi la ricerca attiva di un investitore è terminata”. Di conseguenza, ora è necessario passare alla fase successiva, quella delle trattative con le centrali sindacali per decidere le modalità che caratterizzeranno il programma di licenziamento dei circa 3mila dipendenti.

La vicenda ha avuto largo seguito sui media europei, in quanto ha rappresentato una sorta di cartina di tornasole sullo stato dell’industria automobilistica continentale. Al suo interno, infatti, era assemblata solo l’Audi Q8-etron. La sua produzione, però, non è mai decollata e alla fine Audi ha deciso di spostare la produzione del suo successore in Messico. Ennesima delocalizzazione pagata dai lavoratori, insieme ai problemi di carattere strutturale. Lo stabilimento, infatti, è sorto tra una zona residenziale e i binari della ferrovia, posizionamento tale da renderne molto complicata la fase logistica. Inoltre, l’inesistenza in zona di una adeguata rete di fornitori, rende problematica anche l’economia di scala.

Sono stati ben 26 i potenziali investitori ascoltati

Le prime notizie sul menù che si andava apparecchiando per le maestranze dello stabilimento Audi di Bruxelles sono iniziate a trapelare all’inizio di luglio. Ovvero quando quando il costruttore tedesco ha annunciato l’avvio di un piano di ristrutturazione dell’impianto, ventilando la possibilità di una chiusura dei battenti motivata dalla scarsa domanda per le Q8 e-tron prodotte al suo interno.

Stabilimento Audi Bruxelles

Da quel momento, il gruppo ha provato a individuare una soluzione, interna o esterna, senza però riuscirci. È stato Gerd Walker, direttore operativo di Audi, a dichiarare che sono stati ben 26 gli interlocutori che hanno manifestato il proprio interesse per un investimento. Nessuna delle soluzioni prospettate ha però riscosso il beneplacito della casa.

In particolare, erano trapelate voci su un interessamento da parte di Nio e su quella che può essere considerata l’ultima beffa per i lavoratori, un operatore del segmento dei veicoli commerciali, ipotesi quest’ultima prospettata da Autonews. In nessun caso Audi ha ravvisato le caratteristiche per un “progetto sostenibile e fattibile” tale da garantire un futuro per il sito produttivo.

Neanche la ricerca interna alla Volkswagen tesa a individuare soluzioni tali da sfociare in una futura produzione di autoveicoli o in utilizzi alternativi dell’impianto ha prodotto risultati degni di nota. Ed ora arriva l’ufficializzazione relativa alla chiusura definitiva della procedura, nel peggiore dei modi possibili per i lavoratori. Per loro, chiamati come sempre a pagare scelte sbagliate, non resta che prepararsi alla fine del programma produttivo delle Q8 e-tron, che dovrebbe avere luogo entro il prossimo mese di marzo. Dopo di che il loro futuro sarà nel segno dell’incertezza, un sentimento del resto comune ad un numero sempre crescente di lavoratori del settore.

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