La nuova legge di bilancio per il 2024 presentata in Germania offre una notevole sorpresa: una sforbiciata pari a 17 miliardi di euro per i fondi destinati a clima e sussidi per le auto elettriche. Un taglio che non vuol dire naturalmente che siano stati abbandonati i piani in tal senso, ma, semplicemente che dovranno essere condotti con risorse molto meno ingenti rispetto a quelle che erano state preventivate. Resta naturalmente da capire se con quanto rimasto sarà possibile conseguire gli obiettivi iniziali.
Ad annunciare la revisione in atto sono stati il cancelliere tedesco Olaf Scholz e i due vicecancellieri del governo, Christian Lindner (ministro delle Finanze) e Robert Habeck (ministro degli Affari economici). Una revisione resa obbligatoria dalla recente sentenza della Corte Costituzionale, che un mese fa ha affermato chiaro e tondo come la riallocazione di 60 miliardi di debito inutilizzato dall’era Covid al Fondo per il clima non fosse in linea con il dettato della Costituzione. Nella nuova formulazione l’esecutivo ha dovuto naturalmente tenere conto di quanto affermato e prendere un’altra direzione.
In quella nuova, come affermato durante la presentazione della Legge di Bilancio, sono quindi presenti la riduzione dei sussidi dannosi per il clima, l’interruzione anticipata dei sussidi per i veicoli elettrici e l’industria dei pannelli solari, la diminuzione di una serie di spese dei singoli ministeri e il conseguimento di una maggiore efficienza per le spese sociali. Allo stesso tempo sono previsti un aumento per quanto concerne il prezzo delle emissioni di CO2 e l’introduzione di una nuova tassa sugli imballaggi di plastica. Il riassunto è stato fatto dagli analisti della banca Ing.
Sono 45 i miliardi tolti al Fondo per il clima e la transizione
Ancora più pesante il taglio operato a danno del Fondo per il clima e la transizione. La sua dotazione, infatti, sarà ridotta per un totale pari a 45 miliardi di euro per il periodo che va dal 2024 al 2027. È stato proprio il cancelliere Scholz ad affermare durante la conferenza stampa il vero significato dell’accordo conseguito: la Germania non si discosterà dal suo obiettivo chiave teso alla realizzazione di una trasformazione climaticamente neutrale dell’economia, che però dovrà essere conseguita utilizzando risorse finanziarie molto inferiori di quelle che erano state inizialmente messe in campo.
Lo stesso leader dell’Spd ha poi aggiunto che i partiti della coalizione hanno concordato sulle priorità di bilancio, sui tagli alla spesa e sull’aumento delle entrate necessario al fine di rispettare le regole di bilancio. Naturalmente, tutto ciò è stato “spiacevole ma necessario”. Spiacevole potrebbe però esserlo ancora di più per la parte del Paese che si batte per il conseguimento di politiche più rispettose neo confronti di un ambiente sempre più sotto stress. Alla luce dei tagli operati è infatti difficile capire come potranno affermarsi quelle auto elettriche reputate indispensabili in tale ottica.
Auto elettriche in Germania: cosa accadrà ora?
Il Fondo per il clima e la trasformazione è considerato il principale strumento finanziario messo in campo in Germania nel preciso intento di finanziare i progetti tesi all’emergenza climatica. Per effetto di quanto stabilito all’interno della coalizione di governo, la sua disponibilità calerà di 12 miliardi di euro nel prossimo anno e di 45 entro il 2027.
Restano ben 160 miliardi di euro, gran parte dei quali destinati a finanziare i progetti volti alla trasformazione del sistema energetico. Al tempo stesso sono pesantemente colpiti i sussidi destinati alle auto elettriche, che del resto erano già stati ridimensionati nel luglio del 2022.
In quell’occasione, infatti, il governo aveva annunciato la rimodulazione struttura del sistema di agevolazioni alla mobilità alla spina. Una decisione che si era concretizzata con il taglio degli incentivi alle elettriche a partire dal 2023 e la cancellazione pressoché completa dei sussidi alle ibride plug-in.
Una decisione che era stata motivata dal fatto che la mobilità elettrica era ormai passata all’adozione di massa. A dimostrarlo il conseguimento del milione di veicoli green in circolazione sulla strade tedesche nel corso del 2021. Cui andava aggiunta la vicinanza dei due milioni già all’epoca. Dati che testimoniavano, sempre secondo il governo di Berlino, la popolarità della mobilità sostenibile, tale da non rendere più necessari i sussidi nell’immediato futuro.
Nel frattempo, però, la situazione si è notevolmente modificata. La rimodulazione dei sussidi ha infatti provocato un vero e proprio crollo nel mercato delle auto elettriche. Anche perché i prezzi di questi modelli continuano a viaggiare su livelli troppo elevati per le classi popolari. Senza contare le difficoltà connesse alle auto elettriche, che nell’entusiasmo iniziale non erano state messe in preventivo da molti consumatori.
Basta in effetti vedere cos’è accaduto a ottobre, quando sono venuti meno gli incentivi alle aziende per l’acquisto di auto elettriche, con un crollo del 25% sulle vendite annuali e del 60% su base mensile. Alla luce di questo dato non è difficile comprendere come la strada verso la mobilità sostenibile rischi di diventare ben presto insostenibile.