Anche CATL è tra i protagonisti della kermesse in svolgimento a Monaco di Baviera. L’IAA Mobility 2023, come era del resto prevedibile e nonostante le proteste degli ambientalisti, pone un particolare accento sulla mobilità sostenibile e, in questo quadro, l’azienda fondata da Zeng Yuqun rappresenta ormai un attore di prima grandezza.
Se nelle passate settimane se ne era parlato molto in riferimento a Shenxing, la batteria LFP (litio-ferro-fosfato) con ricarica ultra-rapida, ora CATL ha fatto capolino anche al salone del mobile bavarese, ove sono stati rivelati ulteriori dettagli sulla stessa. Andiamo quindi a vedere quanto è emerso in questa occasione
A Monaco CATL fornisce nuovi dati su Shenxing
I dati che erano emersi all’atto di presentazione della nuova batteria LFP di CATL, avevano già destato una certa impressione negli addetti ai lavori. In particolare, aveva stupito non poco quanto dichiarato da Gao Han, responsabile della divisione E-Car di CATL, secondo il quale la batteria necessita di non più di dieci minuti per una carica pari all’80% a temperatura ambiente. Un livello che permetterebbe ad un’elettrica media di percorrere circa 400 chilometri.
A Monaco di Baviera l’azienda cinese ha deciso di fornire ulteriori ragguagli, stavolta relativi alla produzione di Shenxing, per la quale è peraltro previsto lo sbarco in Europa. Dopo l’inizio all’interno dei siti produttivi dislocati lungo il territorio cinese, che avrà luogo entro la fine di questo anno, nel corso del 2024 anche il vecchio continente assorbirà una parte di questi processi. In particolare, sarà proprio lo stabilimento tedesco di CATL ad incaricarsi di portarli avanti. Mentre per quello ungherese occorrerà attendere non meno di due anni per poter iniziare la sua produzione della batteria.
Alcune mancanze da porre in rilievo
Al contrario, i responsabili dell’azienda asiatica non hanno voluto esprimersi in relazione alla possibilità che siano instaurate collaborazioni con brand occidentali. Se Gao Pengfei, principal engineer di CATL, ha accennato agli ottimi rapporti instaurati con Tesla e BMW, non è dato sapere se le collaborazioni in atto riguarderanno anche le batterie Shenxing.
Lo stesso Gao Pengfei, al tempo stesso, non ha esitato a porre in rilievo come i nuovi prodotti di CATL siano in grado di conseguire non solo prestazioni migliori, ma anche a costi più bassi rispetto a quelle che sono attualmente fornite alle due aziende. Il sottinteso è abbastanza evidente: non ricorrere alle batterie Shenxing equivarrebbe ad un vero e proprio autogoal, per entrambe.
Occorre però sottolineare la strana reticenza su un aspetto chiave della nuova batteria, ovvero quello delle prestazioni. Se, come ricordato, le Shenxing sono in grado di apportare un’autonomia sino a 700 chilometri, al tempo stesso non si sa nulla sulla capacità in kWh del pacco batteria. In pratica, ad ora, si sa solo che lo stesso è in grado di caricare in fast con un rating 4C, in pratica con una potenza pari a quattro volte la capacità nominale. Così come non è stato rivelato nulla in relazione al peso del pacco batteria e alla densità di carica. Anche se sino ad oggi l’azienda ha accennato ad una densità di 160 Wh/kg, mancano ancora dati ufficiali.
A proposito di CATL
CATL è l’acronimo di Contemporary Amperex Technology Co. Limited. Si tratta del più importante fornitore di batterie di Tesla in Cina, ovvero del mercato più vasto per i veicoli a nuove energie, la categoria che racchiude le auto elettriche pure, le ibride plug-in e quelle a idrogeno.
Se nel 2020 questi autoveicoli ricoprivano il 5% del totale di auto vendute in Cina, entro il 2025 i piani di Pechino prevedono che tale percentuale sia quadruplicata. Un input che fa capire la grande importanza di CATL, considerato come il Paese del Dragone sia anche quello largamente maggioritario nella produzione globale di batterie agli ioni di litio.
Se Tesla può essere considerato il maggior committente del brand, anche Volkswagen, BMW, Daimler, Stellantis, Toyota, Volvo e Honda rientrano tra i suoi clienti. Un lotto di aziende che saranno sicuramente interessate dalla nuova batteria LFP.
Queste batterie, in effetti, potrebbero rivelarsi la nuova frontiera del settore. Quelle agli ioni di litio, infatti, contengono metalli (nichel e cobalto, oltre al litio) che risultano costosi in fase di estrazione. Senza contare i problemi etici collegati all’estrazione del cobalto, ormai da tempo diventati di pubblico dominio.
La maggiore convenienza in fase di produzione, stimata in circa il 20% dalla società di consulenza McKinsey, sta quindi favorendo le batterie LFP, anche se le stesse risultano meno potenti e sono sospettate di poter creare non pochi problemi in sede di riciclo.