La ricetta di un ex manager Mercedes per obbligarci a comprare più auto elettriche

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Secondo lui si dovrebbe aumentare il prezzo della benzina di dieci centesimi, automaticamente, ogni anno
Pompa di benzina

Le auto elettriche si trovano in un momento storico abbastanza particolare. Se a livello globale stanno dando vita ad una penetrazione di rilievo, su mercati come quello europeo e statunitense si trovano invece in una fase di prolungata flessione. Tale da comportare problemi di vasta portata per le case automobilistiche che hanno investito valanghe di denaro sull’elettrificazione della mobilità.

Basta in effetti guardare alle dichiarazioni rilasciate dalla dirigenza di Skoda per vedere come siano al momento pochissime le case che guadagnano vendendo auto elettriche. Mentre altre perdono cifre astronomiche per ogni modello venduto. In questa situazione, molti si interrogano su come affrontare la situazione senza subire danni irrimediabili. Una proposta interessante, e controversa, arriva ora da Martin Daum, responsabile per la divisione autocarri di Mercedes-Benz sino all’inizio del mese. Andiamo a vedere di cosa si tratti e perché la sua proposta è difficile da digerire.

Aumentare di dieci centesimi al litro la benzina ogni 1° gennaio: la proposta di Martin Daum per convincere i recalcitranti

Le auto elettriche non si vendono? Per farlo non bisogna lavorare su di esse, magari rendendole più convenienti, ma sulla psiche, e sulle tasche, del consumatore. Questo è l’assunto da cui muove Martin Daum, numero uno della divisione autocarri di Mercedes-Benz, Daimler Trucks, sino a qualche settimana fa.

Pompa di benzina

In parole molto semplici, si tratta di convincere l’utente medio europeo e per farlo, ormai da tempo si è stabilito che occorre fare leva sul prezzo delle auto alimentate da batterie. Sono sempre di più i produttori intenzionati ad avviarsi in questa direzione, per fare in modo da permettere anche alle classi popolari di partecipare al Green Deal. Anche perché non farlo significherebbe tagliare fuori un numero spropositato di consumatori, alla luce di una situazione sociale che vede anche il ceto medio scivolare progressivamente verso l’impoverimento.

Secondo Daum, per affrettare ulteriormente il processo, si potrebbe adottare un semplice provvedimento, spiegato in un’intervista concessa alla SWR. Queste le parole pronunciate al riguardo: “Se ogni primo gennaio all’infinito si aggiungessero dieci centesimi di euro al prezzo di un litro di benzina, durante i primi tre o quattro anni il prezzo del carburante rimarrebbe ancora all’interno di un intervallo di normale fluttuazione del prezzo, ma l’effetto desiderato sarebbe che, se fossi un guidatore abituale, non penserei mai più di acquistare un’auto a benzina, ma la cambieresti immediatamente con un’auto elettrica”.

Una ricetta forse troppo semplicistica e, soprattutto, impopolare

Daum non si nasconde che programmare questo aumento dei prezzi sugli attuali carburanti e calarlo come un’imposizione sui consumatori sarebbe una soluzione semplicistica nella lotta contro le emissioni di CO2. Tanto da aggiungere che se nessuno lo ha proposto, è perché la maggioranza dei cittadini probabilmente non può accettarlo.

Bontà sua, lo stesso Daum si accontenterebbe di un aumento della metà, tanto da aggiungere: “Non ho bisogno di una rivoluzione. Se dieci centesimi sono troppi, potrebbero essere cinque, anche se in questo caso il passaggio alle auto elettriche richiederà il doppio del tempo”.

Pompa di benzina

Il problema è che non si ridurrebbe della metà il malumore dei consumatori, perché sempre di imposizione si tratterebbe. Siamo quindi nel campo della semplice provocazione, anche perché a questo punto il problema rappresentato dalla crisi delle auto elettriche è talmente evidente da rappresentare un tema estremamente serio. Soprattutto se rapportato alla necessità di arrivare ad un modello di mobilità realmente sostenibile e ad impatto zero.

Daum è contro gli incentivi per le auto elettriche

Ritornando sul pianeta Terra, Daum ha poi affrontato il tema degli incentivi che i costruttori di auto sono tornati a chiedere per aiutarli a smaltire i modelli elettrici che si sono accumulati sui piazzali di vendita. Dichiarando la sua contrarietà all’attuale politica di continui aiuti per l’acquisto di auto elettriche adottata da molti paesi europei.

Questa la sua motivazione: “Per me, promuovere le nuove tecnologie ha senso solo nella prima fase quando si tratta di testare idee tecnologiche, dove queste idee rappresentano un rischio enorme per il consumatore se non funzionano affatto.”

Daum, però, sottolinea che le auto elettriche hanno superato da tempo tale fase. Per questo motivo, sottolinea, i dirigenti dovrebbero investire in strumenti in grado di agevolare la penetrazione di questi veicoli. Ovvero la costruzione di un’adeguata infrastruttura di ricarica o la produzione di energia pulita.

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