Il litio è un elemento a dir poco fondamentale nella fabbricazione delle batterie per veicoli elettrici, per questo motivo, infatti, viene spesso chiamato “oro bianco”. La domanda prevista di 442 kt (kilotonnellate, un’unità di misura spaventosa) entro il 2030, rispetto alle 92 kt del 2023, con l’alto rischio di scarsità secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia, diventa sempre più indispensabile trovare fonti alternative al litio. Ma la chiave potrebbe trovarsi nel riciclo di quello già esistente.
Un team di scienziati della Rice University di Houston ha sviluppato una tecnica innovativa che permette di recuperare fino al 50% del litio dai catodi delle batterie agli ioni di litio. Il fatto straordinario sarebbe la rapidità con cui questo processo potrebbe avvenire: soli 30 secondi. Non c’è che dire, sarebbe una vera rivoluzione nel settore. Il team del laboratorio della Rice ha creato un metodo incredibilmente efficace per estrarre il litio dalle batterie esaurite.
Con l’aumento della domanda, oltre che grazie alla crescita dei veicoli elettrici, la richiesta dell’oro bianco è salita “mostruosamente”, soprattutto perché spinta dalla transizione ecologica globale. Nonostante si pensi che il litio sia abbondante e in quantità paragonabili alla domanda globale per decenni, non tutto il litio è facilmente estraibile.
L’estrazione di questo materiale, infatti, richiede enormi quantità d’acqua, spesso in regioni aride. Inoltre, il tempo necessario per rendere operativa una miniera è di circa cinque anni, per non parlare dell’avvio della raffinazione, un processo altamente inquinante. Esiste inoltre un rischio geopolitico, poiché la Cina controlla quasi tutta la filiera del litio, dalla raffinazione in poi. Insomma, in breve, il riciclo delle batterie diventa essenziale.
Sohini Bhattacharyya e Salma Alhashim, due ricercatrici della Rice University, hanno sviluppato un metodo rapido. Utilizzando radiazioni a microonde e un solvente biodegradabile, sono riuscite a estrarre il 50% del litio dai catodi delle batterie in soli 30 secondi, un progresso significativo rispetto ai metodi attuali di riciclo. Attualmente, meno del 5% viene riciclato. “Il tasso di recupero è così basso perché il litio viene solitamente recuperato per ultimo, dopo tutti gli altri metalli. Il nostro obiettivo era trovare un modo per concentrarci specificamente sul litio”, spiega Salma Alhashim, principale autrice dello studio.
Il metodo utilizza un solvente eutettico, una miscela di cloruro di colina e glicole etilenico, che offre elevata stabilità allo stato liquido. I catodi delle batterie usate vengono immersi in questo solvente e riscaldati con microonde, che accelerano la reazione chimica. In questo modo è possibile recuperare l’87% del litio presente nelle batterie di un’auto in soli 15 minuti, mentre i metodi tradizionali come il bagno d’olio richiedono circa 12 ore.