Il primo ministro spagnolo, Pedro Sánchez, ha annunciato poche ore fa una nuova tassa che verrebbe applicata a beni come aerei, barche e automobili di lusso. La notizia ha destato una certa sorpresa, in quanto il Paese iberico ha già saggiato nel passato un provvedimento analogo, ovvero la tassa sul lusso che fu emanata sotto la dittatura di Francisco Franco, nel 1957. Una tassa la quale restò in vigore sino al 1986, quando fu praticamente sostituita dall’Imposta sul Valore Aggiunto (IVA). Non pochi osservatori hanno trovato un risvolto ironico nel fatto che a rispolverare il balzello sia il massimo rappresentante di un partito che si colloca ideologicamente all’opposto rispetto a quello di Franco.
La nuova tassa sulle auto di lusso: di cosa si tratta, precisamente?
Come abbiamo già ricordato, la tassa sul lusso è una vera e propria reliquia del passato. Quando apparve in epoca franchista, andò a colpire alcuni beni considerati di lusso a partire dall’oro e dai gioielli, attestandosi al 33%. Da un punto di vista generale andava a penalizzare l’acquisto o il godimento di “beni superflui o che costituiscano mero ornamento, ostentazione o regalo”, oltre che quei servizi i quali sembravano prefigurare un comfort manifestamente superiore a quello normale
Nella categoria furono però incluse anche le automobili, anche in questo caso quelle che andavano a distinguersi in maniera particolare dalla ridotta flotta circolante all’epoca sul suolo iberico. Se, però, all’epoca era abbastanza semplice riuscire a individuare le auto di lusso, ora non è più così, per ovvi motivi.
A preoccupare non poco produttori e acquirenti è proprio il punto in cui sarà posizionato stavolta il confine da cui si può effettivamente parlare di auto di lusso. Per capire meglio, basterà ricordare che, ormai, il prezzo delle auto nuove è salito alle stelle e il valore medio delle vendite per veicolo nuovo supera i 30mila euro.
Per l’Agenzia delle Entrate il lusso in un’auto parte a quota 60mila euro
Tradizionalmente, l’Agenzia delle Entrate iberica è solita considerare auto di lusso tutte quelle che vedono attestarsi il proprio prezzo a più di 60mila euro. Una tipologia di veicolo di cui lo scorso anno ne sono stati venduti circa 20mila esemplari, una cifra superiore del 50% rispetto all’anno precedente, anche a causa del forte aumento nei prezzi delle auto.
Occorre inoltre ricordare come già oggi le auto che vanno a infrangere tale soglia sono costrette a versare all’erario il 21% sotto forma di IVA, cui occorre aggiungere la tassa di immatricolazione, che si attesta a sua volta al 14,75% nel caso in cui il veicolo emetta più di 200 grammi di CO2 per chilometro.
Da questo lotto, sono assenti però le auto elettriche e questo ha prodotto un vero e proprio buco nelle casse statali. La stragrande maggioranza di questi veicoli da oltre 60mila euro, infatti, era composta da veicoli a etichetta zero, ibride plug-in e auto elettriche. Veicoli che non pagano la tassa di immatricolazione. Tanto da ridurre il reddito per ogni veicolo venduto ad appena 5.800 euro. Una situazione cui il governo prova ora a rimediare.
Tassa sul lusso o sulle auto elettriche?
Proprio quanto detto sul buco di bilancio collegato all’assenza di tasse di immatricolazione sui veicoli green, ha spinto più di un osservatore ad affermare che, in definitiva, la nuova tassa sul lusso è da intendere come un modo per impedire a chi ripiega sui veicoli elettrici di sottrarsi al fisco spagnolo.
In pratica, il governo di Madrid sta provando a tassare senza farsi notare la vendita di auto elettriche e ibride, apponendo questa tassa sul lusso destinata a ovviare all’assenza di quella di immatricolazione. E se i conducenti di auto termiche di lusso si ritroveranno a pagare tre tasse, invece che due, pazienza, trattandosi di persone solitamente agiate.
Per quanto concerne l’importo, le prime indiscrezioni avanzano l’ipotesi di una tassa del 15%. Considerato che ad oggi il prezzo medio delle nuove auto elettriche vendute in Spagna si attesta a quota 33mila euro, si presume che una percentuale abbastanza elevata di esse sarà toccata dal provvedimento dell’esecutivo. E chissà che questo provvedimento non ispiri anche l’Italia…