Non è l’unico grande marchio ad andare a puntare parte del proprio interesse economico in un mercato come quello indiano. L’India, d’altronde, è uno dei grandi paesi emergenti degli ultimi decenni (oltre che essere uno dei BRICS, ovvero grandi economie in crescita). Lamborghini, quindi, non può che guardare con interesse al mercato indiano. Potrebbe non stupire la previsione di successo su uno dei principali punti di riferimento per le vendite nel prossimo futuro.
L’obiettivo ambizioso della casa automobilistica italiana è di arrivare a vendere 150 vetture in India entro il 2026, segnando un incremento significativo rispetto alle 103 Lamborghini vendute l’anno scorso. Il salto evidenzia l’importanza crescente del mercato indiano e le possibilità in aumento in questa importante e popolosa nazione. L’India, attualmente, si colloca al quattordicesimo posto a livello globale e al sesto nella regione Asia-Pacifico per il mercato di Lamborghini.
Francesco Scardaoni, direttore regionale per l’Asia-Pacifico di Lamborghini, ha sottolineato: “Siamo consapevoli che c’è ancora molto lavoro da fare per avvicinarsi ai primi tre mercati, ma siamo fiduciosi che, a lungo termine, l’India possa raggiungere queste posizioni. Crediamo che, nel medio termine, il mercato indiano possa crescere rapidamente e che presenti tutti i segnali giusti per una crescita esponenziale”.
Oltre all’India, la regione Asia-Pacifico sta diventando sempre più interessante e decisiva per Lamborghini. Nel 2023, l’azienda ha venduto 10.000 unità a livello globale, con numeri significativi in Cina (845), Giappone (660), Corea del Sud (434), Australia (263) e Taiwan (131).
Il focus principale, però, rimane sull’India, con l’obiettivo di raggiungere 150 immatricolazioni entro il 2026. “Le nostre previsioni si basano sull’economia indiana, che è attualmente la più dinamica al mondo. Inoltre, è interessante notare che i nostri clienti indiani sono tra i più giovani a livello globale. L’India è un terreno fertile per start-up, con molti giovani clienti provenienti da settori innovativi legati alla new economy”, afferma Scardaoni.