L’Italia mette pressione all’UE: “Eliminare il ban del 2035, il settore è in pericolo”

Francesco Armenio Autore Automotive
Dopo aver deciso di tagliare 4,6 miliardi di euro dal fondo automotive, il Governo italiano mette pressione all’UE sul ban del 2035.
Stop motori endotermici 2035

Secondo una bozza a cui ha avuto accesso Bloomberg, Italia e Repubblica Ceca chiederanno all’Unione Europea di rivedere il suo obiettivo di vietare la vendita di nuove auto termiche a partire dal 2035, suggerendo di puntare su un approccio multi-tecnologico che consideri altre soluzioni oltre ai veicoli elettrici. Il Governo italiano intende chiedere che la revisione della norma, prevista dalla Commissione Europea per il 2026, venga anticipata al 2025. Ricordiamo che Bruxelles si è già impegnata a prendere in considerazione anche l’utilizzo dei carburanti sintetici.

La nuova proposta del Governo italiano mette pressione all’UE: “L’industria automobilistica è in pericolo”

Auto elettriche

Nella bozza, che è ancora soggetta a modifiche, si legge: “L’industria si trova in un momento critico e sta affrontando importanti sfide legate alla produzione, all’occupazione e alla concorrenza globale, che richiedono un’azione urgente e coordinata. La competitività dell’industria automobilistica europea deve rimanere un obiettivo centrale della politica UE”.

Il documento riporta anche l’intenzione di Italia e Repubblica Ceca di lanciare un pacchetto per sostenere il settore automobilistico, anche se non sono presenti i dettagli. La proposta arriva dopo che il Governo di Giorgia Meloni ha deciso di tagliare 4,6 miliardi di euro dal fondo destinato al settore automotive.

Questo contrasta con l’approccio della Cina, dove le auto elettriche e i veicoli ibridi plug-in hanno già superato il 50% di quota di mercato. Secondo alcuni esperti, puntare su soluzioni come gli e-fuel, l’idrogeno e i biocarburanti sarebbe controproducente per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione, poiché si tratta di soluzioni a breve termine, molto più costose ed inefficienti dal punto di vista energetico.

In sostanza, la proposta del Governo italiano potrebbe indebolire ancora di più la posizione dell’industria europea di fronte a una concorrenza cinese che punta tutto sull’auto elettrica.

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