Lucid, per ogni veicolo elettrico venduto perde circa mezzo milione di dollari

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Il brand californiano continua ad accumulare perdite record
Lucid Gravity

Per Lucid, la società di veicoli elettrici con sede in California che produce la Air Sedan, il terzo trimestre di quest’anno si profila alla stregua di un vero e proprio incubo. Per ogni auto venduta nel corso del segmento in oggetto, infatti, la casa ha praticamente perso oltre 430mila dollari. Ad attestarlo è l’ultimo rapporto finanziario pubblicato dalla stessa azienda.

Nel terzo trimestre, il fatturato registrato è stato pari a 137,8 milioni di dollari, in flessione rispetto ai 195,5 milioni di dollari che erano stati collezionati nello stesso periodo dell’anno scorso. Il problema è che questo dato si mixa alle perdite nette dello stesso periodo, che ammontano a quasi 630,9 milioni di dollari, in pratica 100 milioni di dollari in più rispetto allo scorso anno. I numeri sono la risultante della vendita di 1456 veicoli. Ne consegue una perdita pari a circa 433mila dollari persi per ogni veicolo venduto. 

Lucid Air Sapphire

A parziale consolazione occorre anche sottolineare come le perdite per ogni auto elettrica venduta nel corso del trimestre precedente si erano a loro volta attestate a quota 544mila dollari. Stiamo comunque parlando di un enorme quantitativo di risorse, se soltanto si pensa che l’auto di punta e più costosa del brand californiano viene commercializzata a circa 250mila dollari.

Lucid: le previsioni sono in fase di revisione

Nel corso del terzo trimestre dell’anno, Lucid ha prodotto 1.550 veicoli elettrici. Si tratta in pratica di meno della metà del picco storico fatto registrare nel quarto trimestre del 2022, quando il dato si attestò a 3.493 unità. Alla luce della vera e propria stasi del mercato non stupisce quindi la revisione operata dall’azienda in relazione alle previsioni di produzione per l’anno in corso. Saranno infatti tra gli 8mila e gli 8500 i veicoli in questione, con una netta flessione rispetto ai 10mila – 14mila che erano stati messi precedentemente in preventivo.

Per quanto riguarda il risultato complessivo dei primi nove mesi dell’anno, Lucid ha accumulato perdite per 2,17 miliardi di dollari. Un deciso aumento rispetto al pur corposo -1,83 miliardi che erano stati cumulati nello stesso periodo di un anno fa.

La liquidità, a sua volta, sempre nel segmento annuale in oggetto, è a quota 5,45 miliardi dollari. Un quantitativo di risorse che è destinato a fare da base al lancio del nuovo modello aziendale, il SUV Gravity. A rivelarlo è stata Sherry House, direttore finanziario di Lucid.

I commenti dell’azienda

A commentare la situazione in cui versa Lucid è stato Peter Rawlinson, che svolge le funzioni di CEO e CTO, il più pagato in assoluto negli Stati Uniti, secondo l’Automotive News/Equilar CEO Compensation Survey, con un emolumento che nel corso dello scorso anno ha raggiunto quasi i 380 milioni di dollari.

“Abbiamo mantenuto i nostri impegni per completare in tempo la gamma Lucid Air con Pure RWD e Sapphire, trasferire l’assemblea generale al nostro stabilimento di Fase 2 in Arizona e aprire il nostro primo stabilimento in Arabia Saudita. Riconosciamo che abbiamo ancora del lavoro da fare sul nostro percorso del cliente e consegne”. Per poi aggiungere che nel corso della prossima settimana si attende con grande ansia l’anteprima mondiale del Lucid Gravity.

Lucid Gravity

Secondo lo stesso Rawlinson è destinato a ridefinire il SUV elettrico e dovrebbe entrare in produzione entro la fine del 2024. Il suo debutto avverrà nel corso del LA Auto Show della prossima settimana e nelle previsioni dovrebbe condividere molti dei suoi componenti di trasmissione con la berlina Air. Di conseguenza, dovrebbe essere dotato da uno a tre motori elettrici, a seconda dell’assetto. La potenza, a sua volta, dovrebbe attestarsi in un valore compreso tra 430 e 1.234 cavalli, esattamente come accade per l’Air.

Lucid, nel frattempo, ha anche lanciato l’ ammiraglia Air Sapphire e le versioni Air Pure RWD della sua berlina a emissioni zero. Inoltre, all’inaugurazione di uno stabilimento in Arabia Saudita ha aggiunto la conduzione in porto di un accordo con Aston Martin, relativo alla fornitura del suo propulsore elettrico alla casa automobilistica britannica. Un notevole attivismo, quindi, che però non sta però dando grandi risultati finanziari.

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