L’UE punta il dito contro le case automobilistiche: “Bisogna accelerare sull’elettrico”

Francesco Armenio Autore Automotive
L’UE punta il dito contro le case automobilistiche, che non starebbero facendo abbastanza per la transizione all’elettrico.
ricarica auto elettriche

Il mercato automobilistico in Europa è in totale crisi. A dimostrarlo le recenti difficoltà di Volkswagen, che rischia di chiudere due stabilimenti in Germania e tagliare migliaia di posti di lavoro. Ma non solo. Mario Draghi ha elaborato un rapporto sul tema, esortando l’Europa ad investire più fondi per non restare indietro rispetto alla Cina, specialmente per quanto riguarda le auto elettriche. Di recente si è tornati anche a parlare del divieto di vendita di auto a benzina e diesel, una tempistica troppo “vicina” che potrebbe mettere definitivamente in ginocchio il mercato automobilistico europeo. Nonostante ciò, c’è chi punta il dito contro i produttori automobilistici, che non starebbero facendo abbastanza.

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Automotive in crisi

Il commissario europeo uescente per l’Industria, Thierry Breton, ha parlato della crisi di Volkswagen e del settore automotive in generale: “C’è molto nervosismo, come si evince dagli sviluppi attuale nell’industria automobilistica tedesca o anche qui a Bruxelles con Audi”. Tuttavia, secondo Breton, la colpa è delle case automobilistiche: “All’inizio dell’anno solo sei modelli elettrici costavano meno di 30.000 euro. Due di questi ora sono disponibili in Europa per meno di 20.000 euro, ma provengono da fabbriche cinesi”.

Diversamente da Italia e Germania, che spingono verso la revoca del ban del 2035 relativo alla vendita di nuove auto a benzina e diesel, Breton si dice preoccupato: “Dobbiamo accelerare per raggiungere l’obiettivo del 2035. Abbiamo fatto un quadro realistico della situazione attuale. Il nostro compito non è quello di stare seduti ad aspettare che questi obiettivi si materializzino magicamente. Dobbiamo lavorare insieme, tutti”.

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La Cina è avanti di diversi anni rispetto all’Europa, tant’è che in Oriente è già stata raggiunta la parità di prezzo tra elettriche e termiche e, in alcuni casi, il prezzo è addirittura minore. La situazione è differente in Europa, dove le auto elettriche costano migliaia di euro in più rispetto alle versioni termiche. Bruxelles ha stimato un deficit commerciale con le auto elettriche prodotte in Cina pari a 8,8 miliardi di euro. Una differenza enorme che deve essere colmata, in qualche modo. Per questo motivo c’è bisogno di fondi per colonnine di ricarica, batterie e materie prime. L’obiettivo è quello di abbassare i costi e rendere più accessibili le auto elettriche prodotte nel Vecchio Occidente.

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