L’Unione Europea sembra animata da un evidente intento: sfornare in continuazione proposte destinate a risultare, al minimo, controverse. La dimostrazione di tale assunto arriva dall’ultimo parto degli euroburocrati di Bruxelles, quello relativo ad una revisione obbligatoria anno dopo anno per i veicoli che superino i dieci anni di vita. Una proposta che, come al solito, è destinata a gravare sui bilanci familiari, già messi in difficoltà da una crisi economica sempre più evidente. In particolare quelli degli strati popolari, che vanno del resto allargandosi sempre di più, sul suolo continentale, trascinando nel gorgo una classe media in fase di impoverimento.
Revisione annuale per le auto di 10 anni: l’ultima dell’UE è destinata ad alimentare le polemiche
La proposta di sottoporre le auto alla revisione annuale obbligatoria, dopo il compimento del decimo anno di età, è ovviamente destinata ad alimentare l’ennesimo fiume di polemiche. Per capire meglio, basta ricordare che oggi, nel nostro Paese, la revisione stessa deve essere fatta una volta trascorsi quattro anni dalla prima immatricolazione e successivamente di biennio in biennio.

La proposta della Commissione Europea viene dalla stessa giustificata dall’intento di migliorare la sicurezza stradale. Stando ai dati ufficiali, infatti, nel corso del 2024 sono state poco meno di 20mila le persone decedute in seguito a incidenti stradali, all’interno dell’eurozona. Un numero considerato ancora troppo elevato e tale da giustificare una revisione delle attuali normative.
Nel raggio d’azione della nuova proposta, parte integrante di “Vision Zero”, la strategia europea tesa ad azzerare le vittime lungo le strade continentali, verrebbero a rientrare non solo le automobili, ma anche i veicoli commerciali.
I veicoli più vecchi sono più pericolosi
La ratio della proposta sembra in effetti abbastanza chiara: controllare i veicoli più vecchi in modo da evitare che diminuisca la loro attitudine ai guasti e all’inquinamento. Nonostante i guasti tecnici, peraltro, non siano di certo la causa primaria degli incidenti, la verifica annuale li costringerebbe ad una maggiore efficienza e sicurezza.
Per i mezzi pesanti, categoria che indica i camion con massa a pieno carico tale da oltrepassare le tre tonnellate e mezzo, del resto, il controllo annuale è già in vigore in non pochi Stati dell’Unione Europea, compreso il nostro. Mentre in alcuni di essi le revisioni già oggi sono obbligatorie a soli tre anni dall’immatricolazione.
In undici di essi, però, non è così. Ove scattasse la revisione annuale, i risultati previsti sembrano in effetti significativi. Traducendosi in una riduzione dell’1% per quanto riguarda vittime e feriti gravi, nel salvataggio di circa 1850 vite in un arco temporale pari a 25 anni e in una riduzione di 21mila feriti gravi e 120mila leggeri. Declinate anno per anno, queste cifre comporterebbero 74 morti, 850 feriti gravi e 4.800 lievi in meno.
Le ricadute sociali ed economiche
Come è prassi UE, per diventare legge la proposta dovrà essere approvata dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell’Unione Europea, che è composto dai governi nazionali. Nonostante l’iter debba ancora iniziare, la misura sta già sollevando non poche polemiche. Causate dalle ricadute sociali ed economiche ad essa collegate.

Il primo argomento contrario è abbastanza scontato. Proprio le politiche adottate in sede UE, infatti, sono alla base della decisione di un gran numero di consumatori di rivolgersi a vetture usate. Le auto nuove, oberate dalla necessità di dotarsi di componenti sempre più costosi, risultano praticamente inaccessibili ad una larga parte degli strati popolari.
E proprio il mercato delle auto usate, dopo quello dei veicoli nuovi, rischia di essere azzoppato. Dando modo agli euroscettici di rilanciare una loro tesi, la volontà da parte dell’UE di far diventare la mobilità un lusso riservato solo agli strati alti della piramide sociale.
Il tutto senza dimenticare che una proposta di legge simile si tradurrebbe in un ulteriore aggravio per i bilanci domestici. Nel nostro Paese, infatti, la revisione auto comporta una spesa che va dai 45 euro richiesti dalla Motorizzazione Civile ai 78,75 dei centri privati autorizzati. Considerata la congiuntura economica, sarebbe molto più gradita se accompagnata da misure in grado di alleviarne il peso.