Mercedes, la crisi spinge il CEO a cercare partner in Cina

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Tra i nomi in ballo c’è anche ByteDance, proprietario di TikTok
Mercedes Classe C

Mercedes sta letteralmente franando sul mercato cinese. La minore propensione dei consumatori cinesi verso i veicoli di lusso sta colpendo anche la casa di Stoccarda, spingendone al ribasso il profit warning. Una decisione sanzionata duramente dalla borsa e che ora costringe il CEO, Ola Kallenius, a muoversi per cercare di porre rimedio ad una situazione densa di pericoli.

E la mossa di Kallenius fa capire come la Cina faccia comodo, eccome, anche ai produttori di auto europei. Il massimo dirigente di Mercedes, infatti, sta cercando partner tra le aziende tecnologiche del Dragone per cercare di riannodare i fili di un rapporto, quello con la clientela del più grande mercato mondiale, che si è andato molto deteriorando nel corso degli ultimi mesi.

Mercedes va in controtendenza, cercando nuovi rapporti in Cina

Già all’inizio dell’anno erano ormai note le difficoltà di Mercedes sul mercato cinese. La casa tedesca era infatti stata costretta a cedere nel 2023 importanti quote di mercato, di fronte all’avanzata delle auto elettriche locali. Una tendenza che è proseguita nel corso dei primi otto mesi dell’anno, assumendo un ritmo sempre più accelerato. Tale da costringere la dirigenza di Stoccarda a cercare strade in grado di rendere il cammino meno disagevole.

Modello Mercedes per il mercato cinese

Ora, il numero uno dell’azienda, Ola Kallenius, ha tirato le somme e deciso una strada all’apparenza sorprendente. Sta infatti cercando partner tra le aziende tecnologiche del gigante asiatico. Il motivo di questo scouting è da ricercare nella necessità di dare vita a macchine in grado di mantenere l’impronta di Mercedes, aggiungendovi però tecnologia in dosi massicce e afflato green.

Il modo migliore di andare incontro ai gusti e alle esigenze dei consumatori locali, evitando che continuino a preferire i modelli di BYD e compagnia, è stato individuato nella costruzione di Mercedes non solo elettriche, ma anche hi-tech. Quindi Kallenius ha iniziato a scandagliare la scena cinese alla ricerca di produttori di infotainment e altri servizi che sono reputati indispensabili dai consumatori cinesi.

Il primo nome che è emerso in quest’ottica è quello di ByteDance, ovvero la società che è nota a livello mondiale per il lancio di TikTok. L’ipotesi in ballo è la fornitura di applicazioni di intelligenza artificiale generativa in grado di poter essere fruite dai sistemi di bordo in Cina. Il tutto in vista del lancio della CLA full electric, che dovrà rappresentare un vero e proprio biglietto da visita. Che potrebbe aggiungersi a quello di BAIC, partner di vecchia data che verrà utile nella costruzione di auto elettriche espressamente concepite per il mercato locale.

La frenata del mercato cinese sta mettendo in grave difficoltà i marchi teutonici

Il mercato cinese è in un momento negativo. A pagare il quale sono soprattutto i marchi tedeschi, che erano riusciti a farsi largo sullo stesso nel corso degli ultimi anni. In particolare erano stati Mercedes e BMW ad approfittare della formazione di una classe media desiderosa di status symbol. E sempre i due marchi del lusso tedesco stanno ora pagando la frenata in atto.

Mercedes Classe E

Gli ultimi profit warning delle due aziende parlano abbastanza chiaro in tal senso. La revisione negativa delle aspettative sugli utili è stata chiaramente motivata dallo smottamento delle vendite sul territorio del gigante asiatico. E la borsa, come al solito, non perdona, sanzionando con gravi perdite del titolo azionario il momento negativo.

Il problema peraltro, potrebbe diventare ancora più acuto nel corso dei prossimi mesi. Nel caso in cui l’Unione Europea volesse insistere nel suo atteggiamento negativo verso le auto elettriche cinesi, le ritorsioni del governo di Pechino sarebbero inevitabili. Rendendo ancora più complicato mantenere quote di mercato che sono, con tutta evidenza, fondamentali per le due aziende. Questo spiega anche la freddezza con cui a Berlino si guarda alla battaglia di Bruxelles contro i produttori del Dragone. In un momento in cui le vendite in Europa ristagnano, perdere anche la Cina sarebbe un dramma o quasi. Da evitare in qualsiasi maniera.

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