La transizione verso veicoli elettrici sta guadagnando terreno rapidamente, coinvolgendo la maggior parte dei produttori automobilistici. La completa sostituzione dei motori a combustione interna richiederà comunque ancora diversi anni. La “scomparsa” del motore termico spinta e voluta da normative green nazionali e sovranazionali sarà un evento che potrebbe attendere addirittura decenni.
In questa fase di passaggio, alcune aziende stanno esplorando modi innovativi per prolungare la vita dei motori a combustione, introducendo tecnologie più ecologiche e semplificate. Un esempio rivoluzionario è l’Omega 1, sviluppato da Astron Aerospace, un motore rotativo alimentato a idrogeno.
Il progetto propone una soluzione altamente sostenibile, con emissioni del motore quasi nulle e una straordinaria versatilità per diverse applicazioni, dai veicoli leggeri ai settori aeronautico e motociclistico. Si parla tanto della propulsione a idrogeno, non è certo un’ambizione fuori dal comune, specie negli ultimi anni. L’elettrico ha spinto aziende e piccole start up a fare ricerca in modo più pressante per ottenere risultati interessanti per un’alternativa almeno convincente al motore termico.
A differenza del tradizionale motore Wankel, noto per il suo design rotativo, l’Omega 1 si distingue grazie a un sistema a doppia rotazione privo di valvole o molle. Secondo Astron Aerospace, questa configurazione permette al motore di raggiungere un’efficienza superiore, con un peso ridotto a soli 15,9 kg, una potenza di 160 CV e una coppia di 230,5 Nm.
Il motore, come anticipato, si basa su due coppie di rotori: una “fredda” per la compressione dell’aria e una “calda” dedicata alla combustione. Questo design garantisce compressioni elevate, fino a 21 bar, capaci di ottimizzare le prestazioni. Grazie all’assenza di componenti quali cuscinetti e pistoni, il motore riduce al minimo attriti e perdite energetiche, migliorando notevolmente l’efficienza.
Un’altra innovazione è il sistema modulare, che consente di aumentare potenza e coppia semplicemente aggiungendo rotori. Inoltre, la funzione ‘jump fire’ adatta il consumo di carburante alle esigenze di potenza, limitando le accensioni nei momenti di bassa richiesta.
Certamente permangono domande sulla reale efficienza del motore a idrogeno, soprattutto considerando le sfide legate alla distribuzione e allo stoccaggio di questo combustibile. Astron Aerospace continua però a sviluppare questa tecnologia, dato il momento favorevole alla ricerca e all’impegno nelle alternative meno inquinanti al motore tradizionale.