L’andamento del mercato europeo delle auto elettriche è da sempre oggetto di molta attenzione sia per chi desidera monitorare la diffusione di questa nuova tipologia di veicoli sia per chi è preoccupato che i tempi che l’Unione europea si è data non siano rispettabili. Mentre in Italia registriamo una flessione causata dagli incentivi in Europa si discute se sia il caso che l’UE sposti al 2027 l’entrata in vigore degli obblighi alle emissioni inquinanti. Un recente studio pubblicato da Transport & Environment prevede che tali rinvii non serviranno in quanto entro la fine del prossimo anno circa il 25% delle auto circolanti in Europa sarà elettrica.
Cosa possiamo attenderci dal prossimo anno
Secondo lo studio dell’ONG Transport & Environment nel 2025 la quota di mercato delle auto elettriche in Europa aumenterà raggiungendo il 20-24%. La variabile dipende dai due scenari previsti dallo studio: uno più ottimistico l’altro meno. In entrambi i casi, comunque, un’auto su quattro o su cinque sarà elettrica contribuendo quindi a diminuire le emissioni di CO2 riuscendo così ad arrivare alla riduzione del 60% prevista dall’Unione europea.
A decretare questo successo (tale da evitare slittamenti nell’entrata in vigore della normativa sulle emissioni) dovrebbe esserci l’arrivo sul mercato di auto elettriche economiche. Quelle insomma con un prezzo non superiore ai 25000€. Qualche esempio? La Dacia Spring, la Citroen e-C3, la Renault 5, la Renault 4, la Twingo, la Fiat Grande Panda e forse anche la Tesla Model 2, la Hyundai Ioniq 2 e la Cupra Raval. Senza dimenticare l’impatto delle auto elettriche cinesi che, nonostante i dazi (tanto che alcuni costruttori prevedono di aprire fabbriche in Europa), potrebbero rendere questo tipo di veicoli più accessibili per tutti, specie per la fascia di popolazione media che ha generalmente un potere d’acquisto ridotto.
Nello stesso studio di Transport & Environment si evidenzia come le scelte delle case costruttrici europee siano poco lungimiranti. Questo perché per raggiungere gli obiettivi climatici che l’UE ha stabilito le case automobilistiche continuano a investire sulle auto ibride che però rispetto all’elettrico prevedono una grande quantità di emissioni inquinanti e, oltretutto, non hanno grandi prospettive di miglioramento. Anche in termini di competizione con le auto cinesi questa sembra essere una scelta poco vantaggiosa nel medio-lungo periodo, ma è quella che brand come Volkswagen, Mercedes, Renault e BMW sembrano voler continuare a perseguire.