Il Consiglio dei Ministri, attraverso l’approvazione del decreto Milleproroghe, ha deciso di posticipare al 2026 l’aggiornamento delle sanzioni previste dal Codice della Strada in base all’inflazione. Inizialmente programmato per il 2025, l’aumento era già stato sospeso per gli anni 2023 e 2024. Questa scelta riflette la volontà del governo di alleggerire il peso economico sulle famiglie, anche se le multe che non sono proprio la priorità (ma che non dispiacciono se “bloccate”).
Se non ci saranno ulteriori modifiche legislative, dal 1° gennaio 2026 le multe per le infrazioni stradali saranno adeguate tenendo conto dell’aumento dell’inflazione registrato nei due anni precedenti. Le prime proiezioni indicano un incremento del 5,7%, che porterebbe, ad esempio, una multa per divieto di sosta dagli attuali 42 euro a 44 euro, mentre quella per passare con il semaforo rosso passerebbe da 167 a 177 euro. Questo è lo scenario in caso non ci siano “imprevisti”, ovvero, nel caso in cui il calcolo dell’adeguamento coinvolga solo la piccola percentuale già citata.
Non è escluso uno scenario più drammatico per le tasche degli italiani. L’adeguamento delle multe potrebbe infatti includere l’inflazione accumulata dal 2020 al 2024, un periodo durante il quale gli aumenti sono risultati bloccati. In questo caso, si stima un rincaro complessivo del 17,3%, facendo salire, ad esempio, la sanzione per divieto di sosta a 49 euro e quella per passaggio con semaforo rosso a 195 euro.
Questo rinvio arriva in un momento di difficoltà economica per molti cittadini, e l’obiettivo dichiarato è evitare di aggravare ulteriormente la pressione sui bilanci familiari. Tuttavia, l’aumento delle multe sembra inevitabile a partire dal 2026, quando entrerà in vigore l’adeguamento inflazionistico.
L’iniziativa attualmente approvata col Milleproroghe si colloca all’interno del contesto di un Codice della Strada recentemente rinnovato, con modifiche volte a garantire maggiore sicurezza sulle strade e una più severa regolamentazione delle infrazioni. Eppure, se gli aumenti sulle multe potevano essere un buon deterrente in nome della sicurezza, questi non si vedranno all’anno nuovo. Un ennesimo mistero sulle ragioni della riforma del Codice. Per approfondire le ultime novità, ulteriori dettagli sui recenti aggiornamenti normativi si trovano sul sito del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture.