Il produttore cinese di veicoli elettrici Nio ha visto le sue azioni balzare in alto di ben il 20% dopo la pubblicazione dei risultati di un aprile eccezionale. Stiamo parlando di consegne e non sorprende per il marchio cinese che fa parte dell’ondata proveniente da Oriente di mezzi elettrificati altamente competitivi.
Con un aumento del 134,6% rispetto all’anno precedente, Nio ha consegnato 15.620 veicoli solo il mese scorso, superando ogni aspettativa. Non sembrerebbero numeri da capogiro, ma per un nome che è in campo da (relativamente) poco tempo e per un settore particolare e complesso come quello dei veicoli elettrici, si tratta di un’ascesa in piena regola. I risultati, quindi, hanno fatto schizzare il suo titolo a 44,20 dollari per la borsa di Hong Kong, il massimo delle ultime sei settimane.
Questo successo, inoltre, è stato trainato dall’innovazione e dall’espansione del marchio cinese. Nio, infatti, non si basa certo solo sui numeri di aprile. L’azienda ha recentemente ampliato la sua rete di stazioni di scambio delle batterie, una tecnologia innovativa che mira ad alleviare quella tipica “ansia da autonomia”, un ostacolo potenziale per molti acquirenti di veicoli elettrici. La mossa lungimirante sta posizionando Nio come leader nel campo della praticità e della convenienza, con una risposta di grande fiducia dei consumatori.
Mentre Nio brilla, altri produttori di veicoli elettrici in Cina registrano risultati ancora da “squadrare”. Li Auto ha subito un calo dell’11% delle consegne ad aprile, Xpeng ha avuto un aumento del 4% delle consegne, mentre BYD, il gigante del settore, ha registrato un aumento modesto del 3,6% delle vendite di veicoli elettrici, raggiungendo 313.245 unità, con un conseguente rialzo del 5% delle azioni. In generale è un settore fiorente sia dal punto di vista produttivo che commerciale, quello cinese.
La concorrenza nel mercato cinese dei veicoli elettrici punta sostanzialmente a prendere o a rosicchiare quote di mercato al leader indiscusso, Tesla. L’americana ha recentemente ridotto il prezzo del suo Model 3 in Cina e in altri mercati chiave. Anche Xiaomi, nel frattempo ha ulteriormente intensificato la guerra dei prezzi. La sua SU7, lanciata all’inizio di aprile, vanta un prezzo inferiore di 4.000 dollari rispetto alla Model 3 di Tesla e vanta un’autonomia maggiore. Il mercato cinese (davvero appetitoso) si appresta a diventare completamente dominato da produttori locali nei prossimi anni?