Nissan si trova ad affrontare uno dei periodi più complessi della sua recente storia finanziaria. Il colosso automobilistico giapponese ha comunicato risultati di vendita globali deludenti. Probabilmente non riuscirà a raggiungere gli obiettivi di profitto per l’anno fiscale, già rivisti al ribasso lo scorso luglio. Quanto è nera questa crisi?
Nel trimestre più recente, l’utile operativo ha subito un crollo del 99%, e le vendite hanno registrato un calo del 5,5% ad agosto, segnando il quinto mese consecutivo di flessione, secondo quanto riportato da Bloomberg. Questa settimana, Nissan ha reso noto che le vendite negli Stati Uniti, durante il terzo trimestre, sono diminuite del 2,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Con performance deboli nei suoi due mercati principali, Stati Uniti e Cina, il futuro di Nissan sembra incerto.
I due mercati in questione, quello statunitense e quello cinese, rappresentano quasi la metà delle vendite globali dell’azienda. In Cina, ad agosto, le vendite di Nissan sono crollate del 24%. Competitor locali come BYD hanno preso il sopravvento, offrendo veicoli elettrici dotati di tecnologie avanzate, particolarmente richieste dai consumatori cinesi. Nissan, invece, ha faticato a mantenere il ritmo.
Negli Stati Uniti, la situazione è altrettanto complicata. Nissan deve rispondere alla crescente domanda di veicoli ibridi, settore in cui marchi concorrenti come Hyundai e Kia stanno primeggiando. La casa giapponese, mostrandosi decisamente fragile, non dispone ancora di una gamma ibrida solida. Inoltre, molti dei modelli di Nissan risultano datati, con alcuni che non hanno ricevuto aggiornamenti significativi da oltre cinque anni. Nel terzo trimestre, mentre Nissan ha registrato un calo del 2,2% delle vendite negli Stati Uniti, Hyundai ha visto un incremento del 5%, spinto da una crescita del 36% nelle vendite di (indovinate un po’) modelli ibridi.
Con investimenti direzionati verso spese pubblicitarie e incentivi, molti concessionari faticano a vendere i modelli del 2023. E piove sul bagnato: l’Ariya, il veicolo elettrico più venduto da Nissan, non è idoneo per il credito d’imposta federale da 7.500 dollari negli Stati Uniti, poiché viene prodotto in Giappone.
Le azioni della casa giapponese hanno subito un calo del 27% quest’anno. Con altre possibili cattive notizie in arrivo, il prossimo rapporto trimestrale sugli utili, previsto per novembre, sarà osservato con grande attenzione. Se le vendite negli Stati Uniti e in Cina non miglioreranno, Nissan rischia un altro trimestre difficile. Occhi puntati dunque sull’annunciato “rilancio” del marchio, grazie a sette nuovi modelli ibridi ed elettrici negli Stati Uniti entro il 2028. Sarà abbastanza per fare la differenza?