Nissan in crisi, tagli sui posti di lavoro e sulla produzione

Ippolito V
Per preservare liquidità e destinare risorse alla ricerca e sviluppo, Nissan si concentrerà su una drastica ristrutturazione.
Nissan

L’attuale crisi del settore automobilistico sta colpendo diversi attori, dalle case produttrici ai fornitori. La corsa ai ripari sta colpendo anche Nissan, importante brand giapponese che si trova costretta ad adottare misure significative per garantirsi un futuro competitivo sul mercato globale. Quali decisioni sono arrivate? Gli elementi per pensare a un momento decisamente critico c’erano già tutti negli ultimi mesi.

Per affrontare la complessità di una situazione che definisce “grave,” il marchio giapponese ridurrà i costi fissi di 300 miliardi di yen e quelli variabili di altri 100 miliardi entro il 2024, tagliando del 20% la capacità produttiva di Nissan e riducendo la forza lavoro di 9.000 unità. Tagli molto importanti, per non dire tragici.

Tra le cause di questo scenario a dir poco difficile, spiccano il calo delle vendite e la crescente pressione dalla concorrenza internazionale, che trova Nissan impegnata al momento nel pieno di un’operazione di rilancio.

Nissan

Per preservare liquidità e destinare risorse alla ricerca e sviluppo, Nissan si concentrerà su una drastica ristrutturazione. La casa madre riorganizzerà i propri asset e rivedrà il portafoglio, nell’ottica di accelerare la propria strategia “The Arc” per espandere il mercato dei veicoli elettrici e plug-in, con particolare attenzione alla Cina e agli Stati Uniti. Nel tentativo di lanciare nuovi modelli in tempi ridotti, l’azienda prevede di abbassare i tempi di sviluppo dei veicoli a 30 mesi, potendo così rispondere più prontamente alla domanda del mercato.

Un’ulteriore ottimizzazione arriverà dalle sinergie con Renault e Mitsubishi, focalizzate su un uso condiviso delle risorse e sull’esplorazione di nuove partnership nei settori tecnologici e dello sviluppo dei software. La nomina di un nuovo Chief Performance Officer a partire da dicembre 2024 consentirà di prendere decisioni più rapide e mirate su vendite e profitti.

Nissan, CEO Uchida

Tra le decisioni drastiche e necessarie che sono state annunciate c’è anche la vendita del 10,02% delle azioni in Mitsubishi e la riduzione degli stipendi dei manager, a partire da quello del CEO. Makoto Uchida, presidente e CEO di Nissan, è tra i manager che si sono impegnati a contribuire. Il presidente, infatti, ha reso noto che rinuncerà al 50% del suo stipendio mensile a partire da novembre 2024. Altri membri del comitato esecutivo ridurranno altresì i rispettivi compensi, sempre in una logica di risparmio.

Il risparmio e le nuove partnership sarebbero azioni che mirano a rendere l’azienda più agile e capace di adattarsi alle sfide di un settore in trasformazione. “Nissan non si ridimensiona,” ha dichiarato Uchida, “si evolve per restare competitiva e riportare il marchio verso la crescita. Siamo determinati a lavorare uniti per il successo di questo piano”.

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