Nissan sta attraversando uno dei periodi più complicati della sua storia recente. E a testimoniarlo in maniera eloquente è il declassamento del suo titolo azionario da parte di Moody’s. L’agenzia statunitense, considerata una delle tre maggiori a livello mondiale, ha infatti portato il suo rating da Baa3 a Ba1. Ovvero ad un livello che nel gergo finanziario equivale a “obbligazioni spazzatura”. Un giudizio impietoso che rischia di fare molto male alla casa giapponese, ancora impegnata in conversazioni tese a trovare alleanze dopo il fallimento della ventilata fusione con Honda.
Nissan: le sue obbligazioni sono spazzatura, secondo Moody’s
Il declassamento stabilito da Moody’s è stato giustificato dagli analisti dell’agenzia di rating con la bassa redditività dell’azienda nipponica. Nella nota rilasciata per l’occasione, è infatti possibile leggere “…scarsa redditività della società, causata dal rallentamento della domanda per la sua vecchia gamma di modelli.”
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A sua volta, il vicepresidente e analista senior di Moody’s, Dean Enjo, ha aggiunto la seguente considerazione: “Il declassamento a Ba1 riflette il deterioramento e l’aspettativa di una debolezza continua del profilo creditizio di Nissan, in particolare nel flusso di cassa libero e nel margine Ebit nel settore automobilistico”.
L’agenzia ha anche spiegato come le vendite del produttore giapponese in Cina hanno fatto registrare un rallentamento dall’inizio dell’anno fiscale 2023 (quello conclusosi a marzo 2024). Senza contare che ora anche sul suo più grande mercato consolidato, gli Stati Uniti, il brand asiatico si trova a dover affrontare sfide significative. Nissan, in particolare, ha una gamma di modelli datati, grandi stock auto in magazzino ed è costretta ad applicare significativi incentivi per riuscire a venderli.
Manca una gamma di ibridi interessanti negli Stati Uniti
L’agenzia ha anche sottolineato che al momento Nissan non dispone di un’offerta interessante in un mercato dei veicoli ibridi in crescita, come quello statunitense. L’azienda, inoltre, si trova di fronte a dei rischi nell’attuazione del nuovo piano di ristrutturazione impostato. All’interno del quale sono previsti 400 miliardi di yen (corrispondenti a 2,56 miliardi di euro) di tagli dei costi entro la fine dell’anno fiscale 2026.
In questa situazione, il flusso di cassa libero (FCF) del settore automobilistico dell’azienda è diventato negativo nell’anno fiscale 2024, soprattutto a causa di un calo sostanziale degli utili. Moody’s prevede che rimarrà negativo fino all’anno fiscale 2025. A metterlo a rischio l’attuale contesto commerciale globale, con i nuovi dazi statunitensi sul Messico, ove Nissan ha un’importante base produttiva. Anche nel caso in cui riuscisse a portare a termine con successo il suo piano di ristrutturazione con riduzioni dei costi e lanci di nuovi modelli, il flusso di cassa libero non diventerà positivo prima dell’anno fiscale 2026.
E, ancora, l’agenzia di rating ha messo in rilievo che il margine di Nissan è stato oggetto di una diminuzione più drastica rispetto ad altre case automobilistiche, sia in Giappone che a livello globale. Aggiungendo come l’utile operativo si sia trasformato in perdita nei primi tre trimestri dell’anno fiscale 2024.
Una notevole botta d’immagine, per Nissan
Il rating Ba1 di Nissan costituisce una botta di non poco conto per Nissan, al momento impegnata in trattative difficili per trovare partner in grado di aiutarla a risollevarsi. Quanto affermato da Moody’s è abbastanza chiaro: l’azienda nipponica ha alcuni punti di forza, come una buona presenza globale e la notorietà del marchio. Ma anche alcuni punti di grande debolezza, a partire dal basso margine di profitto e dal flusso di cassa negativo.
Moody’s mette in evidenza come queste due variabili potrebbero peggiorare a causa dei rischi connessi all’esecuzione del nuovo piano di ristrutturazione e al cambiamento delle politiche commerciali globali. Fattori che potrebbero riflettersi in maniera molto pesante sui suoi conti.
Affermando, quindi, che proprio alla luce di queste prospettive, “è improbabile che Nissan migliori il suo CFR nei prossimi 12-18 mesi”. La speranza è che il piano di ristrutturazione messo in campo dia i suoi frutti e che la casa riesca a recuperare profitti e margini nel settore automobilistico. Prospettiva che potrebbe essere aiutata in particolare dal lancio con successo di nuovi modelli, in particolare ibridi, in mercati importanti come gli Stati Uniti. Si prevede ora una non buona accoglienza dei mercati, al giudizio molto negativo dell’agenzia.