La Nissan Silvia è un nome che da solo è capace di evocare fascino e storia, non solo tra gli appassionati di sportive giapponesi, ma anche tra gli amanti delle automobili di carattere. Per non parlare delle opzioni in fatto di tuning che hanno stupito qua e là dal vivo e sul web. Considerata una vera e propria icona, questa coupé Nissan ha lasciato un segno indelebile nell’immaginario popolare, grazie a uno stile audace e una meccanica innovativa.
Il suo debutto risale ormai a 60 anni fa, quando quella nascita non poteva prevedere che avrebbe visto davanti a sé un’auto destinata a rivoluzionare il design giapponese. Presentata per la prima volta al Tokyo Motor Show nell’autunno del 1964, la Silvia era molto più di una nuova proposta commerciale.
Progettata in collaborazione con il celebre designer tedesco Albrecht Graf Goertz e i designer Nissan K. Kimura e F. Yoshida, rappresentava un punto di svolta. Con le sue dimensioni compatte (3,99 metri di lunghezza e 1,51 metri di larghezza) e un’estetica innovativa, la Silvia si fece notare immediatamente. Tra le sue peculiarità spiccavano il cofano allungato, le ruote dal diametro importante e un’abitabilità resa luminosa da grandi superfici vetrate, tratti che richiamavano il fascino delle supercar europee.
Leggera e dinamica, con un peso di soli 980 kg, era animata da un motore 1.6 a quattro cilindri da 90 CV, una configurazione che garantiva performance brillanti, ma la rendeva anche versatile. La polizia autostradale giapponese la scelse come veicolo di servizio, per più di un buon motivo evidentemente.
Il suo debutto fu un successo. Al Tokyo Motor Show del 1964, oltre 1,2 milioni di visitatori ammirarono la Silvia, e una giuria internazionale di design le conferì il prestigioso “Grand Award” per l’eccellenza stilistica. Le generazioni successive, come l’S12, introdussero innovazioni significative, tra cui fari retrattili e un motore 2.0 da 145 CV. La Silvia, rimasta in produzione fino al 2002, è oggi un simbolo della rinascita industriale giapponese e un’icona senza tempo. Si attende solo che la casa giapponese metta il pubblico al corrente di una sua erede mozzafiato che potremo toccare con mano.