Un paio di mesi fa, ad Austin, in Texas, si apriva ufficialmente l’era del Tesla Cybertruck, presentato da un euforico Elon Musk con una grande cerimonia. Mostrato sotto forma di concept nel lontano 2019, sembrava proprio non voler uscire. Benché le sessioni di collaudo andassero avanti, il momento dell’approdo commerciale continuava a farsi attendere. Poi, finalmente, verso la fine del 2023, il debutto assoluto ha avuto luogo. Nel frattempo, il mezzo aveva raccolto numerosi ordini provenienti da ogni parte del mondo. I recenti sviluppi spingono, tuttavia, a interrogarsi su quali siano le prospettive effettive del veicolo, attualmente appannaggio dei guidatori americani. In Europa deve ancora ricevere l’omologazione, e lo stesso vale con riferimento alla Cina. Il motivo? Delle carenze ravvisate sotto il profilo della sicurezza.
A causa delle particolari forme, il timore degli analisti è che, qualora investisse un pedone o un ciclista, quest’ultimo rischi seriamente la vita. Durante un recente botta e risposta con un follower, Musk ha millantato una seconda spiegazione, relativa alla Repubblica del Dragone: la riluttanza delle maggiori città, compresa la capitale Pechino, ad avallare l’ingresso nei centri urbani dei pick-up e, in generale, dei mezzi di taglia pesante.
Tesla Cybertruck: l’NHTSA dispone il primo richiamo
Intanto, la NHTSA ha disposto un richiamo del Tesla Cybertruck oltreoceano. Oltre al problema dei caratteri troppo piccoli sul touchscreen (di cui vi abbiamo già parlato), che distraggono i conducenti, sono emerse ulteriori aggravanti. Stando alle segnalazioni dei clienti, durante la marcia avrebbero luogo uno sfregamento tra le aerocover e le spalle degli pneumatici, con conseguente usura.
Una parte degli acquirenti segnala di averle addirittura perse nel corso della circolazione. E l’azienda? Qual è stata la reazione?
Preso atto delle critiche, Tesla sta progettando delle modifiche alle coperture aerodinamiche per il Cybertruck. Resta da vedere se e quando le nuove coperture saranno disponibili e se quelle difettose già vendute saranno sostituite a titolo gratuito.
Comunque vada, il recente “passo falso” non gioca di certo all’immagine della vettura, già messa a repentaglio dalle precedenti disposizioni delle autorità politiche locali.
Come il peggiore degli effetti boomerang, le dimensioni ricercate di Tesla Cybertruck creano una serie di disagi. E pensare che il più convinto ad avallare è stato Musk. In un’email apparentemente inviata da lui stesso ai collaboratori, il tycoon sudafricano prefissava un margine di errore delle componenti inferiore a 10 micron. La perfezione richiede precisione e resilienza, si leggeva nel messaggio.