Non è Tesla il brand automobilistico più prezioso al mondo, secondo Brand Finance

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Secondo il rapporto Brand Finance 2025, la casa di Elon Musk è solo quarta, alle spalle di Toyota, Mercedes e Nissan
Tesla Model S

Se la fortuna personale di Elon Musk sembra essere aumentata in maniera vertiginosa nel corso del 2024, le cose non sembrano andare altrettanto bene per Tesla. Il valore della casa automobilistica da lui fondata e diretta, infatti, ha visto calare il suo valore nell’ordine del 26% negli ultimi dodici mesi. Ad affermarlo è il rapporto Brand Finance del 2025, che vede la casa californiana scivolare addirittura sotto al podio, consegnandogli il quarto posto tra i marchi automobilistici. Un dato estremamente sorprendente, alla luce del grande attivismo di Elon Musk, anche a livello politico.

Il rapporto di Brand Finance

Il rapporto Brand Finance 2025 rappresenta una sorpresa di non poco conto, per quanto concerne l’automotive globale. Per quanto riguarda Tesla, infatti, ne stima il valore totale a 43 miliardi di dollari, in forte calo rispetto ai 58,3 miliardi del 2024 e ai 66,2 miliardi del 2023. Un calo effettivamente sensibile, il quale consente un triplice sorpasso nei suoi confronti.

Tesla Cybertruck

A operarlo non solo Toyota, dall’alto dei suoi 64,7 miliardi di dollari, con un aumento impressionante del 23%, ma anche Mercedes, che ora ne cumula 53, nonostante un calo nell’ordine dell’11%. Oltre che il Gruppo Hyundai, che riesce ad arpionare l’ultimo posto sul podio approfittando proprio del calo di Tesla, più che delle proprie performance.

Occorre sottolineare che i calcoli dello studio non si basano esclusivamente sull’andamento delle azioni o sui semplici dati di vendita, ma tengono conto anche del feedback di migliaia di sondaggi che vengono ideati nel preciso intento di evidenziare gli atteggiamenti nei confronti dei marchi, nonché gli accordi di licenza e altro ancora.

A cosa si deve il calo di Tesla?

A cosa è dovuta la flessione di Tesla? È la stessa Brand Finance a indicare come la vecchia gamma di veicoli Tesla sia in parte responsabile del declino, aggiungendo un altro interessante tema di discussione, ovvero l’attivismo del suo controverso fondatore, le cui attività e opinioni al di fuori dell’industria automobilistica, stanno creando non pochi grattacapi all’azienda.

Basti ricordare la campagna avviata a suon di adesivi negli Stati Uniti dopo il suo appoggio a Donald Trump, coi proprietari democratici di Tesla risoluti a dissociarsi dalle sue opinioni politiche. Polemiche che sono tornate a manifestarsi dopo il gesto fatto da Musk durante la cerimonia di insediamento del nuovo POTUS, interpretato da molti come un saluto nazista.

Al proposito si è pronunciato David Haigh, CEO di Brand Finance. Nel corso di un’intervista rilasciata a CNBC, ha infatti dichiarato: “Ci sono persone che pensano che sia meraviglioso, ma molte altre no. Se stai acquistando veicoli elettrici, è molto probabile che la sua personalità influenzi la tua opinione se vuoi o meno acquistare una delle auto della sua azienda, ma questo è solo uno dei tanti fattori”.

L’attrattiva di Tesla resta forte negli Stati Uniti

Altro dato da sottolineare è che l’attrattiva di Tesla non è crollata ovunque. Nel “punteggio di considerazione” del marchio, che indica la probabilità che qualcuno acquisti le sue auto, è sceso dal 21 al 16% in Europa, dove è stato superato da Mercedes e dal suo maggiore concorrente, la cinese BYD. Negli Stati Uniti, al contrario, la presa di Tesla sembra essere ancora salda.

Elon Musk

Per quanto concerne lo studio di Brand Finance, va ricordato come non si limiti ad esaminare esclusivamente le case automobilistiche, ma anche i marchi di tutti i settori. Diciassette di essi, in particolare, superano Toyota, mentre Mercedes si classifica al 23° posto, perdendo sei posti rispetto al 2024. Facendo comunque meno peggio di Tesla, che è ora al 36° posto rispetto al nono posto del 2023 e al 18° del 2024, con un continuo peggioramento che potrebbe proseguire nei prossimi anni.

A livello generale, a trionfare è stata Apple, dall’alto dei suoi 574,5 miliardi di dollari di valutazione, seguita da Microsoft con 461,1 miliardi di dollari, e Google con 413 miliardi di dollari. A restare ai piedi del podio sono Amazon con 356,4 miliardi di dollari e Walmart, che completa la top five con 137,2 miliardi di dollari.

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