Il tema degli autovelox continua a suscitare non poche polemiche e non solo nel nostro Paese. Nati come uno strumento teso a garantire una maggiore sicurezza sulle strade, con il trascorrere del tempo questi dispositivi hanno invece assunto le sembianze di uno stratagemma per fare cassa, da parte di enti locali messi sempre più alle strette dalle esigenze di bilancio.
Le ultime notizie al riguardo, riguardano gli automobilisti francesi. I quali dovranno ben presto guardarsi dalla minaccia rappresentata dai cosiddetti “Equipment de Terrain Urbain” (ETU). Ovvero gli autovelox di ultima generazione chiamati a sostituire in maniera più o meno graduale quelli già esistenti. Oltre a integrare funzione che un tempo erano separate e tali da richiedere l’installazione di più dispositivi, gli ETU hanno un’altra caratteristica tale da incutere timore. Sono infatti invisibili, con tutto ciò che ne può conseguire.
I nuovi autovelox francesi sono invisibili
Gli autovelox esistenti sono una minaccia facilmente fronteggiabile per gli automobilisti. In pratica, infatti, tutti i navigatori, si tratti di quelli installati direttamente nei sistemi di infotainment che le app per smartphone, ad esempio Waze, dispongono di strumenti in grado di mettere in guardia gli interessati sulla loro eventuale presenza, almeno sulle strade secondarie. Mentre per quanto concerne i centri urbani, le esigenze di spazio hanno promosso quella delle telecamere dei semafori, in grado di rilevare il passaggio con il rosso.

Questa situazione, però, sta per diventare un ricordo, in Francia. Gli ETU che stanno per fare il proprio debutto sulle strade transalpine, infatti, non solo sono multifunzionali, ma vantano dimensioni estremamente ridotte. Facili da mimetizzare nell’ambiente, diventano in pratica invisibili per gli automobilisti più distratti. A renderli tali la possibilità di fissarli ai semafori, ai lampioni e alla segnaletica strdale.
I primi ad arrivare saranno 200 esemplari. Posizionati in alcune città per un test pilota, saranno in grado di rilevare in contemporanea sia il passaggio con il semaforo rosso che la velocità dei veicoli. E, ancora, chi passa con la cintura di sicurezza non allacciata o guida usando lo smartphone. A renderlo possibile la presenza di sensori e telecamere resi più potenti dall’utilizzo dell’intelligenza artificiale.
I nuovi autovelox avranno solo un effetto dissuasivo
Naturalmente, spiegati in questo modo i nuovi autovelox sono destinati a incutere grande timore negli automobilisti. Anche perché un conto è sapere dove sono presenti e ben altro il non esserne a conoscenza, con il pericolo di essere colti in flagrante nell’attuazione di condotte fuori norma.
Ma proprio questo, in fondo, è il compito ad essi affidato, ovvero di dare vita ad un effetto dissuasivo. Ad affermarlo è stato il Segretario di Stato per la Sicurezza Stradale transalpino, secondo il quale la paura di essere presi in fallo e dover versare multe ingenti sarebbe un ottimo deterrente alla voglia di correre che continua a caratterizzare non pochi utenti della strada.

In pratica, proprio l’impossibilità di sapere dove sono posizionati questi nuovi dispositivi obbligherebbe gli automobilisti ad essere costantemente attenti e a rispettare i limiti imposti dalle autorità. Riducendo, di conseguenza, il rischio di incidenti.
Naturalmente, però, non pochi osservatori hanno avanzato l’ipotesi che, in realtà, l’obiettivo delle autorità è, come al solito, quello di fare cassa, confidando sul fatto che tanti automobilisti non sembrano intenzionati a osservare uno stile di guida più prudente. Ipotesi che, del resto, è suffragata proprio dal modo in cui sono stati utilizzati nel corso degli anni gli autovelox. Tanto da provocare un rigetto sempre più forte da parte dell’opinione pubblica. E considerato quanto accaduto proprio in Italia, non ci sarebbe da stupirsi eccessivamente se ben presto gli ETU arrivassero anche nel Belpaese. Ove però l’ormai mitico Fleximan sta trovando un numero sempre più forte di sostenitori, oltre a qualche emulatore.