Per la Commissione Ue è “cruciale” ampliare la rete di ricarica

Ippolito V
Nonostante si siano registrati progressi significativi, c’è consapevolezza di una insufficiente rete di punti di ricarica nell’Ue.
bandiere ue commissione europea

Lo ripetono in tanti, da tempo, lo pensiamo praticamente tutti. Le colonnine sono uno dei grandi punti deboli della diffusione e dell’appeal della mobilità elettrica. “È fondamentale intensificare i nostri sforzi per garantire che il processo di elettrificazione” nel settore automobilistico “rimanga sostenibile e ampiamente accettato”, afferma il vicepresidente della Commissione Europea, Valdis Dombrovskis. L’intervento andrà a toccare presto il delicato tema della ricarica.

vicepresidente della Commissione Europea, Valdis Dombrovskis

Durante il suo intervento alla plenaria dell’Europarlamento a Strasburgo, Dombrovskis ha evidenziato come questa transizione rappresenti “un’enorme opportunità di mercato per l’industria automobilistica europea, portando con sé nuove chance lavorative, ma anche delle sfide”. Nonostante si siano registrati progressi significativi, c’è consapevolezza (e meno male!) di una insufficiente rete di punti di ricarica nell’Ue.

L’infrastruttura per la ricarica, infatti, afferma Dombrovskis “è disomogenea, ed è cruciale ampliare e distribuire equamente le colonnine di ricarica per supportare l’aumento previsto delle auto elettriche nei Ventisette”. Verrebbe da dire che il vicepresidente della Commissione Europea ha scoperto l’acqua calda, ma richiamare all’ordine e all’impegno non è mai un appello al vento.

punto di ricarica

“I concorrenti globali stanno accelerando i loro investimenti. Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia, un’auto su cinque venduta nel 2024 sarà elettrica. L’Europa non può permettersi di rimanere indietro e perdere il proprio vantaggio competitivo in questa corsa, né possiamo lasciarci esporre a vulnerabilità strategiche”, continua Dombrovskis nell’intervento.

Non può mai mancare il tema Cina e la sua forza mai così preoccupante come i questi ultimi due anni. “Dobbiamo considerare che diversi fattori influenzano la competitività dei produttori automobilistici europei”, ha continuato Dombrovskis. “I costi operativi sono circa il 30% più elevati rispetto a quelli in Cina, a causa dei maggiori oneri legati a energia, manodopera e materie prime […] Le case automobilistiche cinesi beneficiano di vantaggi nei settori delle batterie, del software, dei sistemi di infotainment e nei tempi di sviluppo.

fabbrica leapmotor

Dombrovskis ha inoltre sottolineato che l’inchiesta sui maxi-sussidi concessi da Pechino alle sue auto elettriche si concluderà entro la fine di ottobre, con l’Ue che dovrà confermare i dazi provvisori, in seguito al supporto ricevuto dai Ventisette la settimana scorsa.

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