Per la produzione di batterie al litio ferro fosfato ci sono seri problemi

Daniele Di Geronimo Autore
Aumenta la domanda di batterie LFP ma stanno emergendo diversi problemi che potrebbero mettere a rischio l’intero settore delle auto elettriche.
Batterie LFP

Le batterie al litio ferro fosfato (LFP) sono una delle componenti più importanti delle auto elettriche. Basti pensare che quasi la metà delle auto elettriche circolanti in Cina utilizzando questo tipo di tecnologia e ora si sta diffondendo anche in altri Paesi, Stati Uniti in testa. L’aumento di domanda pone però due problemi che potrebbero mettere in serio rischio l’intera produzione: la disponibilità di roccia fosfatica e l’adeguatezza della catena di fornitura.

Cosa sta accadendo con le batterie al litio ferro fosfato

Tecnologia batterie LFP

Perché aumenta la domanda delle batterie LFP? Perché hanno prestazioni simili a quelle delle batterie agli ioni di litio ma con costi molto più bassi. Il problema che si sta prospettando potrebbe portare a pesanti oscillazioni sui costi e sul numero di prodotti disponibili sul mercato.

La quasi totalità (81%) della roccia fosfatica utilizzata per le batterie LFP, infatti, proviene solamente da sei Paesi, principalmente Cina e Marocco. I due Paesi hanno una sorta di posizione dominante che, come accade anche in altri settori, non aiuta il mercato e la concorrenza. C’è poi da considerare come, una volta estratta la roccia fosfatica necessita di essere lavorata, ma l’acido fosforico purificato viene utilizzato anche da altre industrie. Attualmente i produttori di batterie utilizzano solamente il 5% della quantità di acido fosforico purificato e gli analisti prevedono che si arriverà al 24% entro il 2030.

Batterie auto elettriche LFP

Il risultato è che o si riesce ad aumentare la produzione o i prezzi cresceranno vertiginosamente con la conseguenza che la domanda crescente non sarà supportata dalla relativa crescita dell’offerta. In uno scenario critico si potrebbe anche arrivare a squilibri, rallentamenti e blocchi che potrebbero interessare l’intero settore delle auto elettriche.

Si sta lavorando in questo senso anche cercando delle alternative che però al momento non ci sono o non sono sufficientemente convenienti. Ci sono esperimenti condotti in Cina nel recupero dell’acido fosforico dalle acque reflue delle grandi città essendo queste ricche di fosforo derivato dal trattamento dei prodotti alimentari con varie tipologie di fosfati. La questione è che per riuscire in questa operazione bisogna realizzare degli impianti di trattamento adeguati che al momento non ci sono o sono sul punto di essere ultimati. Si prosegue a lavorare anche su altri fronti ma il 2030 è più vicino di quanto si possa pensare e se non si trovassero delle soluzioni convincenti potrebbero emergere altri problemi che andranno a condizionare il futuro delle auto elettriche.

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