Per Tesla primi segnali di crisi, a causa di una concorrenza sempre più forte

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La previsione ormai dominante è quella di un sorpasso da parte di BYD, nel corso del 2025
Tesla Model S

Per Tesla iniziano ad arrivare segnali che dovrebbero essere presi molto sul serio da Elon Musk. Ad inviarli il mercato, ove si è verificato il primo calo nelle consegne annuali, quello da ascrivere al quarto trimestre dell’anno appena concluso. Una flessione giunta nonostante il tentativo da parte della casa californiana di dare un impulso decisivo per un incremento della domanda per la sua vecchia gamma di modelli.

Una flessione che, naturalmente, non è stata accolta bene dai mercati finanziari. Le azioni della società, infatti, sono scese di circa il 4%, dimostrando in maniera del tutto evidente le preoccupazioni degli investitori per le sfide che dovrà affrontare il gruppo statunitense nel corso di un 2025 che si preannuncia di non facile navigazione.

Tesla, calate le consegne nel corso del quarto trimestre del 2024

Elon Musk probabilmente si aspettava che le promozioni, a partire dai finanziamenti a tasso zero, avrebbero alimentato una leggera crescita nelle consegne, nel corso del 2024. Una speranza che è però andata disattesa, per il saldarsi di una serie di fattori sfavorevoli.

Elon Musk

Nel novero vanno inclusi la riduzione dei sussidi europei, la tendenza degli Stati Uniti verso veicoli ibridi più economici e una concorrenza che si va facendo sempre più agguerrita. A condurre quest’ultima è in particolare la casa cinese BYD, che ha fatto registrare lo sfondamento dei quattro milioni di modelli a livello globale, segnalando una crescita che sta avvenendo anche, e soprattutto, nei confronti di case tradizionali come Ford e General Motors.

Elon Musk, naturalmente, non è restato fermo in attesa dei colpi avversari. Ha anzi cercato di indirizzato la sua casa in direzione dei taxi a guida autonoma e di sfruttare la politica per i suoi fini. In questo secondo caso ha sostenuto Donald Trump nella sua scalata alla Casa Bianca, con una vera e propria sventagliata di milioni di dollari in donazioni per la campagna elettorale. Un apporto che ora lo mette nella posizione di creditore, con la speranza di vedere una semplificazione normativa che andrebbe a beneficio della sua azienda.

Le consegne dell’ultimo trimestre confermano la flessione di Tesla

Tesla è riuscita a consegnare 495.570 veicoli nei tre mesi conclusivi del 2024. Un dato che deve essere raffrontato alle stime preliminari, che indicavano il dato in 503.269 unità, formulate da 15 analisti intervistati da LSEG. Nello stesso arco temporale preso in considerazione, ha prodotto 459.445 veicoli, in calo di circa il 7% rispetto all’anno precedente.

Per quanto riguarda le consegne dell’intero anno, i 19 analisti intervistati da LSEG hanno fissato il loro numero a 1,79 milioni di modelli. Ovvero più di un punto percentuale di flessione rispetto ai dodici mesi del 2023. Mentre le stime preliminari avevano indicato in 1,806 milioni il dato previsto.

Se alla fine Tesla ce l’ha fatta a conseguire comunque il primo posto nel settore dei veicoli elettrici, si potrebbe ben presto indicare lo stesso alla stregua della classica vittoria di Pirro. Byd si è infatti limitata a consegnare 1,76 milioni di veicoli ad emissioni zero, facendo però registrare una crescita pari al 12,1% nel corso del 2024. Una crescita la quale, peraltro, sta assumendo una velocità sempre più forte. E la sua politica dei prezzi competitivi, che la sta spingendo in particolare sui mercati di Asia e Europa, nelle previsioni unanimi degli osservatori si tradurrà nel primato del nuovo anno.

Per Elon Musk la strada si fa sempre più stretta

Cosa farà Tesla, per scacciare l’incubo del sorpasso da parte di BYD? La tecnologia di guida autonoma è ancora lontana di anni, costringendo di conseguenza la casa californiana ad affidarsi a versioni più economiche delle auto attuali e al Cybertruck. Solo queste armi possono aiutarla a conseguire l’obiettivo indicato dal suo CEO per il 2025, ovvero una crescita delle vendite del 20-30%.

Cybertruck di Tesla

Le premesse non sono però esaltanti. Il camion noto per il suo design futuristico, ha infatti evidenziato segnali di debolezza della domanda. Se l’azienda ha annunciato i risultati conseguiti da Model 3 e Model Y, 471.930 esemplari, per Model S, Model X e Cybertruck si è limitata a indicare in 23.640 le unità vendute.

Secondo David Wagner, gestore del portafoglio presso Aptus Capital Advisors, che è azionista di Tesla, la casa dovrà fare affidamento sul lancio di un nuovo modello a basso costo nel primo semestre del 2025. Solo in questo modo sarà in grado di alimentare la fiducia nell’opportunità di una crescita annua delle consegne. In caso contrario, i mercati finanziari potrebbero trasformarsi in una sorta di Caporetto, per l’uomo più ricco del mondo.

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