La Polestar 5, la cui uscita è prevista per il nuovo anno, andrà ad utilizzare le enormi celle della batteria del fornitore SK On ad alto contenuto di nichel lunghe circa 22 pollici (circa 56cm). Batterie le quali, stando a quanto affermato dalla stessa casa automobilistica, dovrebbero riuscire a massimizzare sia l’efficienza che l’autonomia.
Il nuovo modello costerà oltre 100mila dollari e avrà proprio nelle batterie di SK On un punto di forza. Come ricordato nel comunicato stampa emesso da Polestar, infatti, la loro adozione si tramuterà in “una ricarica rapida, efficienza, scarica e autonomia superiore”. Se mancano i dati in grado di supportare queste affermazioni, si tratta comunque di obiettivi ambiziosi da verificare sul campo.
Le celle in questione evidenziano all’incirca le stesse dimensioni delle gigantesche celle a sacca Ultium di General Motors , destinate a essere prodotte in tre diversi stabilimenti attraverso la joint venture intrapresa tra Ultium Cells LLC e LG. GM, a sua volta, ha comunque precisato che il formato è flessibile. Una precisazione che si è andata a mixare al varo di un accordo con Samsung teso alla produzione di celle cilindriche le quali potrebbero rivelarsi in effetti più semplici da confezionare.
Tesla, Rivian e Lucid, a loro volta, hanno ripiegato su celle cilindriche dalle dimensioni più contenute e riescono a conseguire valutazioni di portata più elevate rispetto ai rivali. Anche BMW sta passando a celle cilindriche, anche se nel suo caso avranno nuove dimensioni e composizione chimica, per i suoi veicoli elettrici Neue Klasse di prossima generazione.
A proposito di Polestar
La Polestar 5 è una fastback elettrica a quattro porte basata sul concetto Precept, il quale è stato presentato nel corso del 2020. L’anno scorso l’azienda ha confermato che presenterà un’architettura elettrica da 800 volt e un potente propulsore a trazione integrale a doppio motore in grado di generare 884 CV. Non sono però stati rivelati dettagli di alcun genere in relazione all’autonomia.
Inoltre, un SUV Polestar 3 dovrebbe iniziare la produzione nella Carolina del Sud, per il mercato statunitense, sempre nel corso del 2024. In questo caso andrà a precedere di qualche mese l’arrivo negli Stati Uniti di un SUV Polestar 4 simile nelle intenzioni della casa a un coupé. Entrambi i modelli utilizzano celle più convenzionali per quanto riguarda il design, le quali dovrebbero comunque, almeno nelle previsioni, conseguire non meno di 300 miglia di autonomia.
Le vetture che sono state messe in preventivo da Polestar, come si può notare, si propongono ad una fascia alta di mercato. Una politica che deriva da una costatazione ben precisa: è inutile e anche controproducente cercare di portare via quote di mercato a Tesla con modelli economici. Una constatazione che è stata assunta dall’azienda scandinava alla stregua di un mantra, per i prossimi anni.
Polestar mira a prodotti di nicchia
In una intervista concessa a Autonews Europe, il CEO Thomas Ingenlath ha chiaramente fatto intendere che l’azienda non si propone Tesla come modello. Non solo è complicato riuscire a strappargli quote di mercato, ma i costi potrebbero superare i benefici. Soprattutto in un momento in cui il mercato delle auto elettriche osserva una preoccupante stasi, nel migliore dei casi.
In linea con questa impostazione, quindi, l’azienda è orientata a proporre le sue soluzioni per una mobilità sostenibile ad una clientela di fascia alta. Una nicchia che è evidentemente vista come la migliore in assoluto, nonostante i risultati non proprio brillanti conseguiti da Lucid coi suoi modelli, anch’essi molto costosi.
La politica di Polestar ha già visto una realizzazione in tal senso, la berlina 2 sottoposta ad aggiornamenti di recente. Un modello che è il primo del nuovo marchio scandinavo, arrivato lo scorso anno in Italia, al quale è stato affidato un compito non proprio agevole, quello di rivaleggiare con la Tesla Model 3.
Lo stesso Ingenlath, durante l’intervista con Autonews Europe ha sottolineare con forza l’intenzione di Polestar di non seguire Tesla nella gara all’abbattimento dei prezzi. Una strategia che, peraltro, è già costata casa all’azienda di Elon Musk, stando ai risultati della terza trimestrale dell’anno. In pratica, il segmento individuato da Polestar per le sue auto elettriche è quello premium e su quello sembra intenzionata a concentrarsi.