Sono serviti tre anni alla Fifteen Elevat Design per realizzare il restomod della Porsche 914. Il rischio di rovinare un pezzo di storia della Cavallino era troppo forte per essere ignorato. E così le parti, sulla base delle istruzioni fornite dall’acquirente, hanno preferito prendersi tutto il tempo necessario per dare vita a una creazione dal fascino magnetico. Il risultato finale lo avete sotto i vostri occhi e, ne siamo certi, lo riterrete notevole. In effetti, il periodo di gestazione richiesto è stato ben speso, permettendo di rivisitare in chiave moderna un cimelio assoluto. Se oggi la Casa tedesca vanta uno stuolo di fan in ogni angolo del globo terracqueo, parte del merito deve essere ascritta anche a lei. La superba qualità costruttiva, abbinata alla capacità di leggere in anticipo i canonici estetici e le esigenze della community di potenziali acquirenti, sono valse enormi fortune. E una fortuna costa l’esemplare realizzato: 440 mila dollari, 405 mila euro al cambio attuale.
Porsche 914: il restomod da oltre 400 mila sterline
La roadster aveva già fatto parlare di sé nel 2021, in occasione della presentazione ufficiale. Fin da allora, senza peccare di falsa modestia, i progettisti spiegarono di voler realizzare qualcosa di unico e speciale. Far rinascere il mito sarebbe stata una bella sfida da portare a termine. Perché confermare in blocco le caratteristiche meccaniche non era un’opzione: andavano incrementati i valori prestazionali. In caso contrario, invece di piacevole riscoperta, gli entusiasmi si sarebbero raffreddati e di parecchio.
Sotto il cofano alloggia un sei cilindri boxer da 3.8 litri potenziato fino a 400 CV. I tecnici hanno avuto l’impegnativo compito di mettere mano su parecchi componenti, come i pistoni, la centralina (Life Racing) e la testata. In abbinamento, la scelta è ricaduta sulla trasmissione manuale a sei velocità. Sotto il profilo del telaio, spicca l’aggiunta degli ammortizzatori Reiger configurabili in tre differenti posizioni, mentre l’impianto di scarico sportivo è realizzato ad hoc. E, ancora, rispondono presente all’appello la pedaliera AP Racing, i dischi ventilati, le pinze Brembo a quattro pistoncini e, per concludere, le sospensioni, attinte a piene mani dalla Cayman.
Il grosso del lavoro compiuto dal team si è focalizzato sull’area meccanica, che ha determinato pure degli accorgimenti negli esterni. La zona anteriore ha una dimensione differente rispetto all’originale. Una modifica obbligata, sicché, in caso contrario, non vi sarebbe stato modo di sostituire il propulsore con raffreddamento ad aria con quello a liquido. Ciononostante, l’essenza della Porsche 914 si percepisce in maniera nitida la volontà di conservarne l’essenza. Richiamano l’esemplare di mezzo secolo fa i cerchi Fuchs da 18 pollici, i quali calzano il set di pneumatici Michelin Pilot Sport 2. I fari a scomparsa cedono il posto alle luci LED, in favore della visibilità. All’interno il pannello del tettuccio trasparente, i sedili Recaro e i rivestimenti in pelle completano un’opera di alto pregio.