Nella parata di stelle protagoniste al Salone di Monaco c’è spazio anche per la Porsche. Che, invece di tirare su il velo a qualche nuova creazione, ha preferito porre luce sulla tecnologia DAC. Trattasi di un processo industriale in grado di catturare l’aria, ritenuto dagli esponenti del marchio un elemento cruciale nell’adozione degli eFuel. I carburanti sintetici, lo ricordiamo, hanno ottenuto il via libera dalla Commissione Europea per il post 2035, dopo gli estenuanti negoziati con la Germania. Il potere del cancellierato di Olaf Scholz ha rivestito un ruolo chiave e chi ne dovrebbe trarre beneficio saranno soprattutto le realtà premium.
Porsche si schiera dalla parte dell’ambiente con un’innovazione inaudita
A lasciarlo credere ci sono gli ingenti costi da sostenere nella loro implementazione. Malgrado lo sviluppo del sistema di alimentazione sia più arretrato in confronto ai biocarburanti, Porsche crede nelle sue potenzialità. Lo afferma in maniere perentoria Michael Steiner, membro del Consiglio di Amministrazione delegato all’attività di ricerca e sviluppo della società. Intervenuto all’evento, l’alto funzionario della Cavallina ha sottolinea come sia essenziale ridurre le emissioni ed eliminare l’anidride carbonica dall’atmosfera.
Il fenomeno del riscaldamento globale impone un ravvedimento da parte dei player di settore. Al contempo, necessitano di servirsi della CO2 in quanto materia prima in diversi iter produttivi. Da lì il guizzo avuto dagli ingegneri della potenza europea. Hanno in mente di tagliare entrambi i traguardi e nutrono delle elevate aspettative. Desiderano introdurre il processo industriale DAC, ovvero di cattura diretta dell’aria nella produzione dei veicoli di serie. Con il gruppo di esperti di Volkswagen Group Innovation, lo storico partner HIF Global, specializzato negli eFuel, e MAN Energy Solutions desiderano compiere un passo in avanti verso le zero emissioni.
La prima pietra miliare del progetto sarà rappresentata dall’inaugurazione di un impianto pilota presso la fabbrica di eFuel in Cile. A loro avviso, la DAC è una tecnologia dalle eccellenti prospettive in ottica futura. Data la propensione di Porsche di anticipare il cambiamento, facendolo proprio attraverso soluzioni innovative, la squadra incaricata di occuparsene valuta le modalità di implementazione. A stuzzicare l’azienda è soprattutto l’opportunità di utilizzarlo nell’estrazione delle molecole di carbonio occorrenti per fabbricare diversi prodotti senza ripercussioni sull’ecosistema. Dunque, gli operatori sono intenti a condurre la tecnologia a un livello di maturità superiore. Nel caso della Porsche, dei serbatoi sarebbero preposti a raccogliere il materiale in forma pura per essere poi convertita in materia prima. Qualora l’idea andasse in porto, le prospettive sarebbero numerose e tutte meritevoli di particolare interesse.