Quali sono le auto elettriche più affidabili dopo anni di utilizzo? Ce lo dice il TÜV

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Il TÜV Report 2025 presenta non poche sorprese, che dovrebbero essere tenute in conto dai consumatori
Honda jazz

Le auto elettriche al momento presenti sul mercato sono molte, un novero reso ancora più variegato dalla presenza di ibridi, si tratti di plug-in o meno, i quali vanno ad aggiungersi alle versioni full electric. Il fatto che gli ibridi in questione siano montati su piattaforme appositamente sviluppate per i modelli a combustione, però, può tradursi in una durata diversa e in una variazione più o meno profonda in termini di prestazioni, a lungo andare. Proprio per questo il TÜV (acronimo di Technischer Überwachungsverein), ente tedesco che si occupa anche della certificazione delle auto, ha lavorato ad un rapporto teso a scoprire quale tra i modelli offerti sul mercato attuale sia più consigliato per durabilità. Andiamo quindi a vedere le conclusioni del TÜV Report 2025.

Le auto elettriche più affidabili in termini di prestazioni dopo anni di utilizzo, secondo il TÜV

Il rapporto del TÜV parte da una premessa importante: “La sicurezza dei veicoli rimane a un livello molto elevato. Ciò è particolarmente vero nel caso del crescente numero di auto elettriche”. Detto questo, dalle diverse valutazioni è poi emerso che i veicoli elettrici di altissima qualità circolano solitamente su piattaforme per motori a combustione. A spiegare ciò è il fatto che, di solito, sono stati testati per anni. Una constatazione che va allargata ad una serie di componenti, ad esempio carrozzerie, telaio, trasmissioni e freni. Una particolarità tale da renderla una tecnologia collaudata e di qualità.

Honda jazz

Detto ciò possiamo passare alle conclusioni del rapporto, che indicano un vincitore inequivocabile. Si tratta della Honda Jazz, city car giapponese che ha evidenziato prestazioni di eccellenza, con solo il 2,4% di veicoli gravati da guasti significativi alla prima revisione dopo tre anni, a fronte di un chilometraggio medio di 28mila chilometri. Un risultato da considerare in effetti significativo, andando a dimostrare che anche i veicoli di dimensioni contenute sono in grado di garantire standard elevati di qualità e affidabilità.

Il podio è completato dalla Volkswagen Golf Sportsvan, vincitrice della classifica precedente, e dall’Audi Q2, mentre ai suoi piedi si ferma la Porsche 911 Carrera. A chiudere la Top Five è la Mitsubishi ASX, che conferma la bontà di un segmento di modelli in grado di conservare elevate performance nonostante il trascorrere del tempo.

E quelle meno affidabili…

Passando all’altro piatto della bilancia, il TUV Report 2025 indica la Tesla Model 3, come modello meno affidabile dell’anno. A renderla tale il fatto che dopo appena tre anni di vita, evidenzia un’incidenza impressionante di guasti significativi, pari al 14,2%. Un primato negativo del resto confermato dalla vettura anche nella categoria delle vetture con età fino a cinque anni. Un dato che dovrebbe essere tenuto in conto da chi si accinge ad acquistare un’auto elettrica.

Tesla Model 3

La classifica fa anche un’altra vittima illustre, ovvero i modelli di Dacia, che seguono da vicino la Tesla guadagnandosi una reputazione non proprio elevata in termini di bassa. E, ancora, la Renault Twingo, indicata come la meno affidabile nella fascia di età delle vetture fino a 13 anni.

Una graduatoria in effetti sorprendente, considerato il favore che le vetture indicate sono in grado di calamitare sul mercato. Tale però da dimostrare che nulla dovrebbe mai essere dato per scontato quando si decide di spendere i propri soldi. Un assunto ancora più valido per il mercato automobilistico.

Alcuni dati interessanti del rapporto

Un aspetto che è evidenziato nel rapporto, è quello relativo alla lieve diminuzione dei veicoli privi guasti osservata rispetto al precedente, ora attestata al 67,9%. Un punto particolarmente critico, inoltre, è rappresentato dai fari, con cui i conducenti hanno molto spesso a che fare in termini di guasti.

Un altro ambito su cui i costruttori dovrebbero riporre maggiore attenzione è poi rappresentato dai sistemi elettronici e dalle tecnologie integrate. Pur essendo a tutti gli effetti un valore aggiunto in termini di comfort e accessibilità, la mancanza di attenzione in fase di progettazione può sfociare in grossi problemi. Tali non soltanto da influire negativamente sull’esperienza di guida, ma anche in costosi interventi di manutenzione.

E proprio sulla manutenzione delle auto elettriche, il rapporto del TÜV afferma che non è del tutto vera l’affermazione secondo la quale gli EV ne hanno minor bisogno rispetto ai modelli termici. Se questo può essere vero per il gruppo propulsore, altre componenti di EV possono invece necessitare di una assistenza regolare al fine di evitare problemi più gravi con il trascorrere del tempo.

Inoltre, il fatto che molti proprietari attendano a lungo senza visitare le officine può tradursi in una perdita di affidabilità da parte dei componenti, col passare degli anni o con l’uso. Con una conseguenza importante: “La mancanza di intervalli di manutenzione lascia un segno che solo i test TÜV possono vedere”. E che può tradursi non solo in costi addizionali, ma anche in una diminuzione in termini di sicurezza stradale

L’affidabilità può mutare in base alla piattaforma utilizzata per la costruzione del veicolo

Altro dato interessante che emerge dal rapporto è il fatto che le condizioni possono mutare anche a seconda dello sviluppo iniziale del veicolo elettrico in questione. In particolare, le auto elettriche costruite su piattaforme progettate originariamente per motori a combustione interna tendono ad avere prestazioni migliori rispetto a quelli modelli sviluppati su piattaforme dedicate esclusivamente per esse. Una differenza che può essere causata da vari fattori, ad esempio le dimensioni e il peso delle batterie utilizzate, spesso più grandi e pesanti nelle piattaforme dedicate.

Volkswagen e-Golf

Proprio la Tesla Model 3, che dopo due o tre anni di utilizzo evidenzia il 14,2% di difetti significativi, è un caso emblematico in tal senso. Soprattutto se rapportato a modelli elettrificati costruiti su piattaforme di veicoli a combustione, come la Volkswagen e-Golf, che presenta appena il 3,4% di difetti dopo diversi anni di utilizzo. O come la MINI Cooper SE della generazione precedente con il 4,4%.

In definitiva, il TÜV Report 2025 offre molti motivi di interesse, tanto da risultare una risorsa preziosa per chi si appresta a scegliere la propria auto elettrica. E anche per le case, le quali possono partire dalle problematiche in esso evidenziate per offrire prodotti sempre migliori alla propria clientela. Giovandosene anche in termini di reputazione, molto preziosa in un mercato sempre più competitivo.

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