Renault Human First, la casa francese dichiara guerra agli incidenti

Ippolito V
In un’epoca dove il rombo conta più del buonsenso, Renault mette le mani sul cuore, oltre che sulla centralina dei suoi veicoli
renault clio

Non è un nuovo optional costosissimo e non nemmeno un modello in serie limitata da collezione. “Human First” è il programma con cui Renault vuole combattere il vero nemico su strada: gli incidenti, la piaga contro cui si imbattono migliaia di automobilisti ogni giorno. E lo fa senza mezze misure, giocando d’anticipo con quattro parole chiave: prevenire, correggere, proteggere e soccorrere.

renault human first

Una delle mosse più intelligenti, e decisamente fuori dal coro, da parte di Renault è stata senza dubbio la condivisione del brevetto Fireman Access, un sistema che, in caso di incendio su un’auto elettrica o plug-in, permette ai pompieri di “annegare” la batteria in pochi secondi. In pratica, un disco metallico fa da tappo finché non arriva il getto ad alta pressione, poi cede e salva il salvabile della vettura. Si impedisce in questo modo di ridurre la vettura a uno scheletro, una volta mangiato dalle fiamme.

Renault, per una volta, pensa meno ai brevetti e più alla vita vera. Non c’è che da rimanere estasiati. Ma la sicurezza non è solo centrale quando si tratta di salvare un veicolo dalle fiamme. Renault punta dritto a chi spesso si sente invincibile, ma non solo: parliamo dei giovani al volante.

Per lavorare al programma in modo ancora più efficace, la Casa francese ha chiamato per la sua campagna un testimonial d’eccezione: Pierre Gasly, pilota Alpine F1, che in uno spot a tutto gas (ma in pista) accompagna un neopatentato a bordo di una Clio sul circuito di Monaco. Il messaggio è semplice: “la velocità è un bel vizio, ma solo tra i cordoli, non tra i semafori”.

renault human first

E per chi ha davvero il piede pesante, c’è il colpo di genio di Renault, soprattutto per i veicoli più gettonati dai giovani automobilisti. Parliamo della Clio con limitatore, affinché si possa almeno dare un tetto alla follia al volante. Il dispositivo, una volta installato, blocca la velocità massima a 110 km/h, limitando anche cruise control e compagnia bella. E se cambi idea? Nessun problema, si può tornare indietro con un salto in officina.

In un’epoca dove il rombo conta più del buonsenso, Renault mette le mani sul cuore, oltre che sulla centralina dei suoi veicoli, e ci ricorda che la sicurezza non è una noia da manuale, ma un valore collettivo da portare in strada.

Stando ai dato dell’Osservatorio Nazionale Interministeriale per la Sicurezza Stradale (ONISR), nel 2024, in Francia, il tasso di mortalità stradale è stato più alto tra i giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni, con 531 vittime, seguito dalla fascia 25-34 anni con 443 decessi. La velocità, quella presa di mira da Renault, è quindi identificata come uno dei principali fattori di rischio.

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