Rivian interrompe le consegne dei furgoni per le consegne di Amazon: scarseggiano i componenti

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Rivian ha deciso di sospendere la fornitura dei furgoni per le consegne di Amazon: vediamo i motivi
Rivian furgoni Amazon

Rivian ha deciso di sospendere temporaneamente la produzione dei suoi furgoni destinati alle consegne commerciali, che sono utilizzati anche dal gigante della vendita al dettaglio Amazon. La decisione è da considerare come la logica conseguenza della carenza di pezzi di ricambio che continua ad affliggere l’azienda. Ad ammetterlo è stato un portavoce del produttore di veicoli elettrici, alla fine della passata settimana.

L’ammissione è costata cara a Rivian, le cui azioni hanno visto una flessione nell’ordine del 4%. Per l’azienda di stanza a Irvine, in California, si tratta della conferma di un periodo non facile. L’interruzione della produzione, infatti, rappresenta soltanto l’ultimo inconveniente collegato alla catena di fornitura. Un problema il quale si presenta non solo a Rivian, ma anche a molti altri produttori di veicoli elettrici, causato dalla carenza di fornitori che ha caratterizzato l’ultimo biennio. Sfociando in problemi produttivi come quello che in questo momento sta affrontando il brand californiano.

Rivian: cosa sta accadendo?

La decisione di sospendere la fornitura dei furgoni ad Amazon da parte di Rivian, ha naturalmente fatto discutere gli analisti. Anche perché si è immediatamente tradotta in un forte calo azionario, sul mercato finanziario. Tanto da costringere l’azienda californiana a precisare quanto sta accadendo.

Rivian furgoni consegne Amazon

È stato un portavoce della casa californiana ad incaricarsi di farlo. Queste le parole rilasciate per l’occasione, in una comunicazione affidata alla posta elettronica: “Una carenza di componenti ha avuto un impatto temporaneo sulla nostra produzione di Electric Delivery Van (EDV). Ci aspettiamo di recuperare tutta la produzione persa”.

L’azienda, al tempo stesso, non ha divulgato alcuna informazione specifica sul componente e sul fornitore in questione. Inoltre, ha evitato di rilasciare dichiarazioni sulla data di inizio dell’interruzione della produzione e sulla sua eventuale ripresa. Rivian, in questo momento, produce tutti i suoi veicoli nello stabilimento di Normal, in Illinois. È però stata messa in preventivo la costruzione di un secondo stabilimento di assemblaggio, che vedrà la luce in Georgia.

Amazon era già al corrente della situazione

Dall’interno di Rivian hanno già fatto sapere che la carenza di componenti non andrebbe a incidere sulla produzione di altri veicoli della casa. Sono quindi esclusi problemi per i modelli SUV R1S e pick-up R1T.

Dal canto suo, Amazon ha affermato di essere già stata messa a conoscenza dei problemi di produzione a breve termine di Rivian. Sapeva quindi quello che sarebbe accaduto in questo mese. L’azienda di Seattle, però, non è al momento in grado di capire le eventuali ripercussioni di questo inconveniente.

Il gigante dell’e-commerce è il più grande investitore di Rivian, di cui detiene una quota del 16%, e ha ordinato 100mila furgoni elettrici per le consegne. Forniture che dovrebbero essere esaurite entro il 2030. Nel corso dell’anno passato, le vendite ad Amazon hanno rappresentato circa il 19% dei ricavi di Rivian.

Rivian aveva già accennato al problema, con le sue previsioni produttive

All’inizio di questo mese, Rivian aveva provveduto a confermare le sue previsioni di produzione, affermando al contempo che le consegne sarebbero state leggermente inferiori nel trimestre in corso. A motivare la strozzatura era in particolare la chiusura della fabbrica ad aprile, dovuta ai lavori di riorganizzazione e alle modifiche ritenute necessarie dai tecnici. Una chiusura che, però, sembrerebbe dovuta più che altro al desiderio di tagliare i costi, derivante da una situazione non proprio rosea del settore.

Rivian veicoli elettrici

Rivian ha anche affermato la sua intenzione di sfruttare questo periodo di chiusura per la ricostituzione delle scorte. Andrebbe anche ricordato che proprio il brand californiano è considerato tra i pochi produttori di veicoli elettrici con il potenziale idoneo alla gestione di un brusco rallentamento della domanda di EV.

Il suo successo, però, dipende in maniera molto forte da una drastica riduzione dei costi e dal lancio del suo SUV più conveniente. La ristrutturazione della fabbrica è durata tre settimane, nel corso delle quali l’azienda ha potuto introdurre una nuova generazione dei suoi veicoli R1 con funzionalità avanzate e un processo di produzione più semplice. Sul piano commerciale ha poi introdotto offerte di leasing tese ad incrementare le vendite dei veicoli di vecchia generazione.

Le stime sul fatturato del secondo trimestre sono state superate

Le contromisure adottate ad aprile, hanno notevolmente aiutato Rivian a superare le stime di fatturato del secondo trimestre. Ora, però, la società si trova a dover fronteggiare un inventario esaurito e prevede un leggero calo delle consegne nel trimestre in corso. Lo ha affermato il CEO RJ Scaringe, nel corso di un’intervista rilasciata a Reuters.

Rivian ha comunque costruito gran parte dei suoi veicoli a doppio motore e sta aumentando la produzione di altre varianti per i clienti che desiderano la consegna immediata dei veicoli, stando alle sue affermazioni. La riduzione dei costi derivante dalla riorganizzazione della fabbrica si andrà a riflettere sulla seconda parte dell’anno. In particolare nell’ultimo trimestre, quando secondo Scaringe la casa dovrebbe finalmente vedere i primi profitti della sua storia.

La collaborazione con Volkswagen

I risultati conseguiti fanno seguito all’investimento di 5 miliardi di dollari da parte del Gruppo Volkswagen in Rivian. Un investimento arrivato nell’ambito di una joint venture tesa alla condivisione delle competenze nell’architettura dei veicoli elettrici e nello sviluppo di software. Il denaro immesso nelle casse sociali dovrebbe contribuire a sostenere la liquidità del produttore statunitense di veicoli elettrici fino a quando non inizierà a vendere i SUV R2.

Rivian partnership con Volkswagen

Intanto, però, Rivian continua a perdere migliaia di dollari per ogni veicolo che produce. È stata la stessa azienda ad ammettere che la sua perdita ammonta al 39% del prezzo di vendita di un veicolo. Un dato superiore di cinque punti percentuali alle stime della LSEG.

Al proposito, si è espresso uno degli investitori dell’azienda, quel Vitaly Golomb che funge da managing partner di Makva Capital: “I margini lordi decolleranno davvero con l’aumento del volume, dato che ora stanno guadagnando molto di più sulla piattaforma R1, mentre con la prima generazione non c’era modo che Rivian arrivasse alla redditività”.

Nonostante una situazione ancora abbastanza critica, Rivian sta comunque dedicandosi alla costruzione di un secondo stabilimento di assemblaggio sul territorio statunitense. Il nuovo sito ha scatenato una guerra con la Georgia, derivante dal diniego opposto dallo Stato su un finanziamento. La causa legale ha però visto l’azienda prevalere, con il via libera allo stabilimento di Atlanta.

Nel nuovo stabilimento, che sorgerà a Stanton Springs North, l’azienda produrrà i suoi veicoli elettrici basati sulla piattaforma R2, che dovrebbero essere più piccoli e più accessibili dei modelli R1S e R1T. Se questi ultimi sono caratterizzati da un prezzo che parte da oltre 70mila dollari, i prossimi EV R2, le cui dimensioni possono essere paragonate a quelle di una Ford Bronco, dovrebbero attestarsi a circa 40mila.

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