Rivian vince contro lo Stato della Georgia e può iniziare a costruire il suo secondo stabilimento

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Il nuovo stabilmento produrrà le auto destinate al mercato europeo
Auto Rivian

Rivian ha finalmente ottenuto l’approvazione finale per la costruzione del suo secondo stabilimento, destinato a nascere in Georgia, ad est di Atlanta. Un annuncio il quale ha tardato molto ad arrivare, a causa di una serie di complicazioni burocratiche che hanno lasciato con il fiato sospeso la dirigenza. Nella nuova struttura saranno quindi effettuati investimenti pari a circa 5 miliardi di dollari, destinati allo sviluppo dei nuovi modelli elettrici del brand. In particolare, stando alle indiscrezioni sin qui trapelate, il sito è destinato a produrre i veicoli destinati al mercato europeo.

A ritardare il via libera ai lavori è stata una disputa legale tra Rivian e la Georgia, sorta su una questione di non secondaria importanza, ovvero un un pacchetto di incentivi che era stato inizialmente negato dallo Stato. La vertenza è stata risolta dalla Corte Suprema locale la quale ha deciso a favore dell’azienda, che potrà ora iniziare a costruire il nuovo sito produttivo. Sarà questo il secondo di Rivian, che già ne vanta uno a Normal, in Illinois.

I nuovi modelli economici di Rivian

Nel nuovo stabilimento di Stanton Springs North, l’azienda ha destinato la produzione dei suoi veicoli elettrici basati sulla piattaforma R2, i quali dovrebbero essere più piccoli e più accessibili dei modelli R1S e R1T attualmente disponibili. Se questi ultimi sono caratterizzati da un prezzo che parte da oltre 70mila dollari (65mila euro), i prossimi EV R2 dovrebbero averne uno intorno a circa 40mila dollari (37mila euro), nonostante le dimensioni che sono paragonabili a quelle di una Ford Bronco.

Auto Rivian

L’assemblaggio dei modelli basati sull’architettura R2 dovrebbe avere inizio a partire dal 2026, ovvero una volta che il nuovo complesso georgiano sarà entrato definitivamente in funzione. Al suo interno dovrebbee essere condotta una produzione pari a 400mila veicoli all’anno. A condurla saranno 7.500 persone, con l’ultimazione dei ranghi prevista per il 2028. Mentre saranno circa 8mila i posti creati dall’indotto.

Dati molto preziosi alla luce della voglia di veicoli green espressa dall’Inflaction Reduction Act, il piano di aiuti messo in campo dall’amministrazione Biden per sostenere la crisi economica in atto e riconvertire l’automotive in senso ambientalista. Da parte sua, l’azienda ha già fatto sapere che la parte superiore del sito è stata livellata al 95%, risultando di conseguenza quasi pronta per sostenere l’avvio della costruzione. L’inaugurazione ufficiale, a sua volta, dovrebbe avere luogo entro la fine del prossimo anno.

I riflessi per il mercato europeo

La notizia relativa a Rivian è destinata ad assumere una certa importanza anche per il mercato del vecchio continente. Un mercato cui Rivian guarda con grande interesse e sul quale punta a sbarcare in pompa magna proprio grazie ai modelli prodotti in Georgia, che saranno più compatti. Se, infatti, l’azienda è già sbarcata in Serbia, ove ha aperto di recente un centro di ricerca e sviluppo, l’avvio della produzione a Stanton Springs North darà modo di varare una strategia più ariosa.

Occorre sottolineare al proposito che lungo le arterie stradali austriache sono già stati avvistati dei pick-up R1T, avvistamenti che a detta degli esperti sarebbero la prova di una collaborazione con Magna Steyr. Si tratta dell’azienda la quale si sta già occupando della costruzione di un altro SUV compatto americano, ovvero la Fisker Ocean.

Desta però una certa perplessità il livello dei prezzi che dovrebbero caratterizzare i modelli da vendere lungo il vecchio continente. Proprio i costi ancora troppo elevati e inaccessibili per le classi popolari, infatti, stanno producendo una vera e propria stasi sul fronte della domanda. I 37mila euro preventivati non sembrano in grado di smuovere una situazione che sta già provocando grandi preoccupazioni all’interno delle case. Senza tenere conto del fatto che alla Germania, la quale ha posto fine di recente al suo programma di sostegni statali per l’acquisto di veicoli green, si potrebbero nei prossimi anni aggiungere altri Paesi. In mancanza di incentivi sembra complicato pensare ad una ripresa del mercato europeo.

Rivian, il fatturato del terzo trimestre va oltre le attese

Nel frattempo, Rivian Automotive ha messo a segno un terzo trimestre che è andato oltre le aspettative, destando non poca sorpresa tra gli addetti ai lavori. I risultati nel segmento in esame sono arrivati proprio in un momento in cui, al contrario, Tesla doveva ammettere di aver fallito gli obiettivi per la prima volta dopo due anni. Il fatturato di Rivian non solo è andato meglio del previsto, ma ha anche spinto la casa ad alzare le previsioni relative alla produzione per l’intero anno di 2mila veicoli, portandole di conseguenza a 54mila unità.

Ai dati in questione si è poi aggiunto l’annuncio di voler porre fine ad un accordo di esclusività siglato con Amazon, il suo maggiore azionista, per il suo furgone elettrico per le consegne. Una decisione la quale apre di fatto la porta a nuovi accordi con altri clienti che possono essere interessati in tal senso. Discorsi che vertono intorno alla piattaforma Rivian Commercial Vehicle, che fornisce la base per i furgoni elettrici destinati alle consegne. Entro il 2030 dovrà comunque consegnarne 100mila all’azienda di Seattle.

Un premio alla politica adottata

I risultati del terzo trimestre segnano in pratica l’eloquente conferma di quanto dichiarato in precedenza da Rivian. Secondo l’azienda, infatti, le vendite del suo SUV di prezzo più elevato hanno superato di gran lunga quelle dell’R1T. Così come suonano a conferma di quanto dichiarato a ottobre, quando erano state annunciate consegne superiori alle aspettative del mercato.

Auto Rivian

Stando ai dati è possibile affermare che Rivian ha visto premiata la sua decisione di non seguire Tesla nel taglio dei prezzi. L’azienda ha invece deciso di intraprendere una strada fondata sulla produzione interna dei suoi propulsori per la Enduro. Una mossa tesa con tutta evidenza a ridurre il suo grado di dipendenza dai fornitori, che si è accompagnata con un taglio dei costi. Molto apprezzata da investitori e analisti si è quindi tradotta in un fatturato maggiore a quanto preventivato.

Il risultato per il periodo che va da luglio a settembre si è infatti attestato a 1,34 miliardi di dollari, cento milioni in più rispetto alle stime di Wall Street, secondo i dati LSEG. Nello stesso periodo in esame, Rivian ha cumulato comunque una perdita netta pari a 1,37 miliardi di dollari, in flessione rispetto a quella di 1,72 miliardi di dollari riportata nel corso dell’anno precedente.

Infine, per quanto riguarda la liquidità e gli equivalenti di cassa, alla fine del trimestre di settembre erano pari a 7,94 miliardi di dollari. Anche in questo caso in calo rispetto ai 9,26 miliardi di dollari del precedente segmento annuale.

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