Il governo russo ha annunciato un piano ambizioso per rilanciare il settore automobilistico nazionale, con un investimento di circa 90 miliardi di rubli (pari a 900 milioni di dollari) nei prossimi tre anni. Questo progetto mira a sviluppare una piattaforma modulare che possa rappresentare una base comune per diverse tipologie di veicoli, incluse auto compatte, di classe business, oltre che modelli elettrici e ibridi.
Gran parte dei fondi, già approvati dalla Duma, sarà destinata all’Istituto Centrale di Ricerca Scientifica per Automobili e Motori (NAMI), incaricato di progettare e coordinare il programma. Alexey Matushansky, del Ministero dell’Industria e del Commercio, ha evidenziato che questa piattaforma è cruciale per “gettare le basi di un’industria automobilistica autosufficiente e competitiva”.
La nuova piattaforma, secondo i piani, permetterà di unificare la produzione di componenti, ottimizzando i processi e facilitando la costruzione di veicoli in serie. Natalia Nikipelova, presidente di TVEL, società del gruppo Rosatom, ha sottolineato l’importanza di localizzare interamente la produzione in Russia. “È essenziale creare una piattaforma profondamente radicata nel nostro territorio per garantire un’economia di scala nella produzione di veicoli elettrici,” ha dichiarato durante il Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo.
Rosatom, già coinvolta nello sviluppo di tecnologie per l’energia nucleare, giocherà un ruolo di primo piano anche in questo progetto. L’azienda sta costruendo due gigafactory per batterie e celle, oltre a lavorare su materiali compositi per alleggerire i veicoli e un gruppo propulsore elettrico integrato.
Non mancano, tuttavia, le critiche. Alcuni analisti sottolineano che un progetto così ambizioso potrebbe essere ostacolato da difficoltà tecniche ed economiche. Ivan Rybin, esperto del settore, dubita della possibilità di sviluppare vetture di lusso o veicoli di grandi dimensioni partendo da una piattaforma unificata progettata per auto più piccole. Inoltre, il volume minimo per rendere l’iniziativa redditizia è stimato tra le 400.000 e le 500.000 unità annuali, un obiettivo sfidante considerando che la produzione automobilistica russa nel 2023 è stata di appena 506.127 veicoli, un lieve incremento rispetto al drammatico calo del 2022.
Il governo russo sembra comunque determinato a perseguire questo progetto per rilanciare un’industria automobilistica che, in seguito a sanzioni internazionali e isolamento economico, fatica a recuperare i livelli di produzione del passato.