Secondo Bloomberg, Apple ha lavorato per anni con BYD, in segreto

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Per il momento, però, non sono arrivati commenti dalle aziende interessate
Apple Car

Il progetto Apple Car è stato uno dei più ambiziosi in assoluto mai messi in campo dall’azienda di Cupertino. Lo è stato sino all’inizio di quest’anno, quando l’amministratore delegato Tim Cook ha deciso di porvi fine. Una decisione presa nonostante il debutto fosse previsto per il 2028 e che, secondo gli osservatori sarebbe dovuta all’eccessivo dispiego di risorse che il veicolo avrebbe comportato.

Ora, però, iniziano a filtrare particolari di una certa rilevanza. In particolare relativi alla collaborazione instaurata in quell’occasione da Apple e BYD. A rivelarne i dettagli è stato un rapporto di Bloomberg, che pur limitandosi a citare persone a conoscenza dei fatti, con una formula quindi molto generica, arriva da una fonte solitamente reputata attendibile. Andiamo quindi ad esaminare meglio i fatti raccontati.

Apple e BYD hanno collaborato per la Apple Car

Secondo Bloomberg, nel tentativo di istradare al meglio il suo progetto di auto elettrica, la Apple Car, l’azienda tecnologica statunitense avrebbe lavorato per anni a stretto contatto con BYD. Un retroscena di grande rilievo, considerata l’attenzione mediatica che per anni si è riversata sulla questione.

Apple Car

Com’è noto, infatti, il piano per la produzione di un EV targato Apple è andato avanti per un decennio. Negli anni tra il 2014 e il 2024, però, non erano mai filtrate notizie relative al rapporto con l’azienda cinese specializzata non solo in auto elettriche, ma anche nella produzione delle batterie destinate ad alimentarle.

Il nuovo rapporto di Bloomberg, al proposito, cita non meglio specificate fonti secondo le quali le attuali Battery Blade di BYD adottate sulle vetture elettriche della casa automobilistica cinese sarebbero state influenzate nello sviluppo proprio dal lavoro svolto nel tempo con Apple. In definitiva, quindi, ad avere ricadute positive per il lungo lavoro svolto in partnership con Apple, è stata solo l’azienda orientale.

Tutto è iniziato nel 2017

Naturalmente, come accade per questo genere di rapporti in cui non sono citate in maniera esaustiva le fonti, le indiscrezioni pubblicate devono essere prese con le classiche pinze. Al tempo stesso, si apre una finestra su una realtà estremamente interessante, quella che ha visto una lunga collaborazione tra le aziende di due mondi che, nell’immaginario collettivo, sarebbero abituati a guardarsi in cagnesco.

Secondo Bloomberg, l’inizio della partnership risalirebbe al 2017. Proprio in quell’anno, infatti, Apple, ormai impegnata a 360° nel tentativo di allargarsi all’automotive, avrebbe preso la risoluzione di sviluppare un sistema di batterie con celle LFP (litio-ferro-fosfato), da utilizzare naturalmente sulla propria Apple Car.

Apple Car

Una scelta derivante dalla constatazione che proprio gli accumulatori con questa chimica erano in grado di garantire un surplus di autonomia e sicurezza rispetto a quanto offerto dal mercato in quella precisa fase storica. Nell’ambito della collaborazione instaurata, BYD avrebbe dovuto apportare le competenze accumulate nella tecnologia alla base delle delle batterie LFP, mentre gli ingegneri Apple avrebbero infuso le loro nello sviluppo di pacchi batteria avanzati e gestione termica.

Apple e BYD non hanno per ora rilasciato commenti

Al momento, da parte di Apple e BYD non sono arrivate reazioni a quanto riferito da Bloomberg. Al tempo stesso, la casa cinese non ha avuto alcuna remora nel sottolineare come il concept alla base delle Battery Blade sia esclusivamente dovuto al lavoro condotto in autonomia dai propri ingegneri. Non senza precisare che l’azienda detiene tutti i diritti di proprietà e di brevetto delle stesse.

Una precisazione che potrebbe essere interpretata alla stregua di una smentita, anche se, in definitiva non è certo importante come BYD sia arrivata al brevetto del sistema.

Per quanto riguarda Apple, invece, è da sottolineare come il tentativo di costruire la sua macchina elettrica non sia stato un semplice giochino per passare il tempo. Nell’ambito del progetto, infatti, l’azienda statunitense ha investito risorse pari a circa un miliardo di dollari, nel corso di un decennio. Soldi i quali, purtroppo, non vedranno mai la ricompensa sotto forma di un veicolo su strada.

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