Lo scorso anno Singer ha chiuso gli ordini per il restauro della Porsche 964 “classica”, definendo la scelta necessaria per focalizzarsi su altri progetti. Ebbene, uno di essi è ora noto, declinato nelle due versioni Dynamics & Lightweighting Study e Turbo. L’ultima rivisitazione della Porsche 911 prende spunto dalla vettura turbocompressa della metà degli anni Settanta, preludio al bolide da corsa Type 934/5 nel 1977, che spadroneggiò nella serie SCCA Trans American, aggiudicandosi sei delle ottime gare e quindi il campionato.
Per dare vita all’auto lo staff di Singer si è basata sulle precedenti esperienze. Nello specifico, ha fatto tesoro di quanto realizzato lo scorso anno. E i risultati si vedono ma, soprattutto, si sentono: oltre 700 cavalli, capacità di superare i 9 mila giri al minuto e una carrozzeria che, vabbè, lasciamo a voi giudicarla… I progetti di Singer godono di un’ottima nomea tra gli appassionati del genere, rinnovata con gli attuali progetti. Chi vi lavora all’interno sa soddisfare le esigenze degli appassionati perché lo sono loro stessi per primi.
Singer crea due nuove Porsche 911 con il DNA della Porsche 934/5
Il processo di lavorazione inizia secondo le solite modalità, ma prosegue in modo innovativo. La carrozzeria è realizzata in fibra di carbonio e agli acquirenti viene concessa la massima libertà circa la configurazione. Un’opzione è da corsa, una stradale e lo si riconosce in alcuni dettagli. Ciononostante, chi desidera l’assetto della controparte ha tutto il diritto di richiederlo. Il progetto, contraddistinto dalla forte ambizioni della Singer in perfetta linea con la tradizione, promette tanto divertimento al volante.
Chi desidera mettere le mani su un mito riadattato in chiave moderna ha un’opportunità da cogliere al volo. Ammesso che, ovviamente, le disponibilità economiche lo consentano. Il listino prezzi verrà comunicato in un secondo frangente. Un aspetto che diventa quasi secondario nel caso del pubblico di riferimento. Per concedersi una di queste bellezze bisogna avere tanti zeri sul conto corrente, altrimenti sono semplicemente fuori portata.
In merito alla motorizzazione, trova spazio il sei cilindri biturbo da 3.8 litri a quattro valvole, che pur partendo da soluzioni del passato, conduce i bolidi a livelli fin qui mai raggiunti prima. Il cambio manuale a sei marce invia la potenza all’asse posteriore.
Da 19 pollici davanti e 20 pollici dietro, i cerchi sono in magnesio forgiato ed equipaggiabili con gli pneumatici Michelin Pilot Sport Cup 2 o Cup 2 R. Gli scatti qui proposti costituiscono una semplice riproduzione virtuale: gli esemplari veri dovrebbero essere mostrati in occasione del prossimo Goodwood Festival of Speed, in programma a metà luglio.