La Smart Fortwo evoca subito quella presenza amatissima e odiatissima nelle nostre città. Ha rappresentato da subito un nuovo modo di vivere la mobilità urbana. Si tratta di un’auto controversa, capace di essere apprezzata moltissimo o diventare bersaglio delle peggiori maledizioni. In ogni caso, tra chi gioisce e chi piange, ora è arrivato il momento di salutarla. Anche se non siamo sicuri che tutti l’abbiano guidata, di sicuro tutti l’hanno certamente vista almeno cento volte (senza esagerare) nella propria vita.
Quante volte ci siamo ritrovati davanti a una Smart Fortwo quando abbiamo creduto di aver trovato un parcheggio libero. Geniale e scattante, non può stupire che dietro la Fortwo ci sia anche Nicolas Hayek, il genio che ha trasformato la Swatch in un fenomeno globale.
Con un partner come Mercedes-Benz, noto per la produzione di veicoli di un certo spessore e rigore, non deve essere stato facile lavorare. Il test dell’alce, d’altronde, fu disastroso. La Smart Fortwo, nel fatidico cambio di direzione ad alta velocità, si era ribaltata. Pensate che esordio per una vettura che ha letteralmente avuto un boom pazzesco in moltissime città e metropoli europee.
Ora la storia della Smart Fortwo giunge al termine. Le linee di produzione sono ferme e gli ultimi esemplari sono stati consegnati. L’ultima Smart Fortwo destinata all’Italia è andata a Milano, dove vive l’ultima cliente italiana che ha potuto acquistarne una nuova. Da oggi, se desiderate una di queste piccole meraviglie, dovrete rivolgervi al mercato dell’usato.
Anche se la citycar era stata progettata per un altro marchio, i tedeschi, alla fine, non avevano fatto compromessi sulla sicurezza. Alla struttura di base sono stati aggiunti pannelli della carrozzeria in materiale plastico di vari colori. La Smart, infatti, è stata modificata con pneumatici più larghi al posteriore, assetto più rigido ed ESP di serie e la versione definitiva è stata presentata al Salone di Francoforte nel 1997. Le vendite sono iniziate il 2 luglio dell’anno successivo, e pochi avrebbero scommesso sul suo successo, specie per il prezzo “da Mercedes” di ben 18 milioni di vecchie lire.