Spinrel, il motore che sfida la supremazia cinese è italiano e non prevede l’utilizzo di terre rare

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Spinrel, il motore italiano sfida la supremazia della Cina nella mobilità sostenibile
Auto elettriche

Il dominio della Cina nella produzione di motori elettrici fa del gigante orientale una vera e propria pietra angolare dell’elettrificazione. Il (quasi) monopolio cinese sulla produzione di batterie comporta infatti la dipendenza di molti produttori europei dalle sue forniture. Inoltre, considerata la grande capacità delle aziende cinesi di fare sistema, rende il Dragone un pericoloso competitore nella vendita di auto elettriche.

Ora, però, questo dominio potrebbe volgere al termine. A promettere una svolta in tal senso è un nuovo motore elettrico di origine italiana. Si chiama Spinrel ed è stato presentato alla fiera internazionale della tecnologia automobilistica di Colonia. A produrlo un cluster tutto italiano, Green Silence Group e, naturalmente, ha sollevato grande curiosità tra coloro che si occupano di mobilità sostenibile.

Spinrel: perché promette di essere una svolta?

La grande novità di Spinrel è da ravvisare nel fatto che non ha bisogno delle cosiddette terre rare per funzionare. A renderlo possibile il fatto che è basato sulla utilizzazione di magneti permanenti, i quali sono costituiti per il 30% da questi materiali. Gli elementi noti come terre rare sono i 17 elementi chimici che hanno acquisito un’importanza vitale nel settore a partire dagli anni ’60. Prima all’interno dell’industria militare e ora in quella automobilistica.

Terre rare

Questi elementi sono utilizzati nelle batterie delle auto elettriche, nella produzione di luci a LED e in altre serie di componenti. Il problema più grosso, è da ravvisare nel fatto che la Cina controlla il 37% delle riserve mondiali. Un possesso che fa del Paese asiatico l’attore dominante nel settore delle auto elettriche.

Nel caso di Spinrel, però, non ci sono variazioni di flussi magnetici. Provvede invece a posizionare una sorta di cavità strategiche le quali, generando vuoti e riempiendoli, aiutano il motore a ruotare. In tal modo riesce a garantire un’erogazione di energia più elevata e costante, con migliori caratteristiche meccaniche. E, ancora, la sua composizione lo rende facile da riciclare.

Come funziona Spinrel?

A spiegare le modalità di funzionamento del motore elettrico Spinrel è Alessandro Tassi, CEO di Spin, una delle aziende del Green Silence Group. Queste le parole rilasciate al riguardo: “I motori degli ultimi decenni sfruttavano molto i magneti permanenti. In particolare i magneti che utilizzano terre rare, diventati sempre più monopolio della Cina. Di conseguenza, i motori che abbiamo nei veicoli elettrici, ma anche nei nostri personal computer o nei condizionatori, dipendono da questa tecnologia.”

Per poi aggiungere: “Le alternative che storicamente c’erano, non sono state battute. per cui anni fa abbiamo intrapreso un progetto di ricerca per realizzare un motore simile, ma che funziona attraverso la presenza e assenza di cavità d’aria. Lavorando sulla loro forma, si riesce in qualche modo a sopperire alla mancanza di magneti. Il risultato è un motore con prestazioni paragonabili, se non superiori, a quelli che sono già conosciuti.”

Motore Spinrel

Aggiungendo che proprio grazie a tale modus operandi è possibile garantire tre caratteristiche fondamentali: rispetto dell’ambiente, silenziosità e possibilità di riciclo. Vantaggi, spiegati ancora da Tassi: “Il primo è che ci emancipiamo dalle terre rare, quindi c’è un aspetto ecologico, ma anche economico, perché non siamo più legati alle oscillazioni del mercato e dei prezzi dei magneti. Altro vantaggio è legato al riciclo del motore, che solitamente è fatto di rame, ferro e magneti permanenti. Nel nostro caso, eliminando i magneti abbiamo due sole componenti e viene meno la parte che è particolarmente fastidiosa nell’ambito del riciclo, perché il magnete non è riciclabile”.

La supremazia della Cina nel settore delle auto elettriche è in discussione?

Dopo tre anni di ricerca e dopo la loro presentazione all’International Vehicle Technology Expo di Colonia, tenutosi nel passato mese di giugno, i motori elettrici Spinrel sono ora disponibili. L’azienda conferma che possono essere adattati a qualsiasi tipo di veicolo o piattaforma. Nell’immediato futuro, è previsto il loro adattamento teso alla sostituzione di quelli dei finestrini, dello sterzo, dei freni e di altri componenti.

Il discorso che è recepito con maggior attenzione dall’industria automobilistica, è però quello relativo al fatto che i motori del gruppo italiano potrebbero scalfire la posizione di assoluto dominio al momento detenuto dalla Cina nel settore della mobilità sostenibile.

Un dominio reso tale dalla presenza di grandi riserve di terre rare all’interno del proprio territorio. Il loro utilizzo, infatti, si va a tradurre sul piano geopolitico in maniera estremamente rilevante. In particolare l’Europa dipende dalla possibilità di avere tali elementi per la propria industria. Ha quindi sviluppato una vera e propria dipendenza dal gigante orientale. Scalfita soltanto da poco dagli accordi commerciali con gli altri Paesi che ne posseggono o dall’inizio delle estrazioni sul suolo continentale.

L’estrazione e lavorazione delle terre rare, però, comporta problemi ambientali di grande portata. Si tratta infatti di processi complessi ed estremamente inquinanti. Se l’auto elettrica è caratterizzata da un’impronta ambientale complessiva inferiore rispetto a un veicolo a benzina o diesel, l’impatto ambientale delle terre rare è comunque non certo trascurabile. La soluzione prospettata dai motori Spinrel può quindi rivelarsi un vero e proprio toccasana, in tal senso.

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