Stabilimento AUDI di Bruxelles, forse è stato salvato dalla chiusura

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A darne notizia Autonews, citando le dichiarazioni di un portavoce aziendale
Audi stabilimento di Bruxelles

Ad appena pochi giorni dall’annuncio della chiusura, ora per lo stabilimento AUDI di Bruxelles sembra aprirsi uno spiraglio. Secondo il portale di settore Autonews, infatti, la casa tedesca sarebbe in trattative con un produttore interessato a investire nel sito produttivo belga, uno dei più moderni a livello europeo. E, sempre secondo il portale, che cita come fonte un portavoce della casa, si tratterebbe di un produttore di veicoli commerciali. Di cui però, al momento, non si conosce il nome.

Ove la trattativa andasse in porto, si tratterebbe del più classico dei goal in zona Cesarini, considerato come già si stesse in pratica preparando il funerale per lo stabilimento in questione. L’augurio è naturalmente che la questione si risolva felicemente, considerato come sia in ballo il futuro di migliaia di famiglie, quelle di coloro che nella fabbrica ci lavorano.

Stabilimento AUDI di Bruxelles, cosa sta accadendo?

Non è passato molto tempo dall’annuncio della chiusura dello stabilimento AUDI di Bruxelles. Ovvero di uno dei siti produttivi più moderni a livello continentale, in cui è presente una forza lavoro superiore ai 3mila effettivi. Se il suo futuro era molto incerto ormai già da mesi, il fallimento di tutte le trattative intessute nel frattempo dalla dirigenza del marchio tedesco sembrava preannunciare un Natale molto triste per le loro famiglie.

Audi Q8 e-tron

Una chiusura che sarebbe dovuta ad un semplice fatto: se la sua capacità produttiva si attestava a 120mila veicoli ogni dodici mesi, dal 2022 vi è però stata assemblata solo l’Audi Q8-etron. E, per di più, la produzione si è attestata ad un massimo pari a 47.900 unità, esattamente quelle dell’anno di avvio, per poi decadere rapidamente.

Quando la casa teutonica ha deciso di indirizzare la produzione del suo successore in Messico, per il sito di Bruxelles hanno iniziato ad assembrarsi nuvoloni a tinte fosche. Anche perché Bruxelles non è mai stato scelto per ospitare produzioni alternative.

A questo problema si sono poi andati ad aggiungere quelli di carattere strutturale. In particolare, il fatto che lo stabilimento è stato costruito tra una zona residenziale e i binari della ferrovia, un posizionamento tale da renderne molto complicata la fase logistica. E, ancora, nella stessa zona non esiste una adeguata rete di fornitori, rendendo problematica anche l’economia di scala. Un mix di fattori il quale sembrava destinato a far cessare la produzione al suo interno, per sempre.

Secondo Autonews ci sarebbe una soluzione alla crisi

Fortunatamente, anche se poi occorre attendere notizie più precise in merito, ora sembra riaprirsi uno spiraglio. Secondo il portale di settore Autonews, infatti, un portavoce di AUDI avrebbe ammesso che l’azienda sta trattando con un produttore di veicoli commerciali disposto a investire nella struttura belga. Anche se non viene fatto il nome dell’azienda interessata, si tratta di una notizia destinata a far piacere, in particolare ai lavoratori interessati.

Audi stabilimento di Bruxelles

Lo stesso portavoce avrebbe peraltro dichiarato che sarebbe stato formato un gruppo di lavoro cui è stato affidato il compito di decidere possibili usi alternativi per la fabbrica. Al proposito, si sa che nel corso degli ultimi mesi si sono affacciate varie ipotesi, in tal senso. Tra quelle emerse la trasformazione in una fabbrica di componenti o, addirittura, in un vero e proprio magazzino.

Infine, ha aggiunto che l’azienda tedesca non ha ancora preso una decisione definitiva in merito. E già questa precisazione rappresenta uno sviluppo positivo rispetto alle notizie catastrofiche circolate qualche giorno fa. Se nel corso delle trattive AUDI e il Gruppo Volkswagen hanno parlato con ben 26 potenziali investitori, il responsabile per la produzione e la logistica, Gerd Walker, aveva infatti affermato che nessuno di loro era riuscito a presentare “un concetto fattibile e sostenibile” per il futuro. Quello che, al contrario, potrebbe garantire il 27° attore, con cui le trattative stanno procedendo.

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